- Sui motori tradizionali incombe il bando Ue, però il mercato rifiuta le elettriche. Le aziende si barcamenano in ordine sparso e, dopo aver preteso soldi per la transizione, si aspettano incentivi per invertire la rotta.
- Mancano 800.000 operai specializzati nei veicoli eco. Vendite ferme a ottobre. Mercedes annuncia «miliardi» di tagli.
Ubs declassa i titoli di Volkswagen e Renault mentre il numero uno di Bmw lancia l’allarme: «La produzione di veicoli base nel Vecchio continente scomparirà per la concorrenza orientale sui prezzi». Le manie verdi di Bruxelles sono un regalo alla Cina.
Frans Timmermans (Getty Images)
L’alleanza con Roma per ritardare il voto contro i motori tradizionali nasconde un trucco: il tempo è servito ai tedeschi per scrivere a Frans Timmermans e trattare una deroga ad hoc per l’e-fuel (che producono solo loro).
L’indecisione della Germania fa slittare il dossier. Giorgia Meloni: «È un nostro successo». Ora l’obiettivo è un accordo sulla neutralità tecnologica che apra anche ai carburanti ecologici e salvi il motore a scoppio.
Getty Images
Altro che un milione di ricariche, i ricchi avranno quelle private e il ceto medio non si sposterà. Al massimo sarà costretto a passare al car sharing per gli alti costi. Paolo Gentiloni finge di svegliarsi: «Fattibilità da verificare».