L’aumento dei contagi riporta in prima pagina gli esperti. Sergio Abrignani, dopo aver detto che la terza dose ci avrebbe protetti per dieci anni, ora sponsorizza la quarta. All’orizzonte ricompare il green pass.
Con la scusa della risalita dei contagi, serrata sia a Shenzhen sia a Jilin, dove passano gli oleodotti verso la Russia. Mosca: «Usiamo lo yuan come riserva valutaria».
Per gli «esperti», i casi salgono a causa degli ultimi alleggerimenti. Che tuttavia sono stati minimi, mentre l’impalcatura dei diktat più duri è rimasta intatta. Eppure, di fronte all’inutilità dei divieti, si invocano ancora limitazioni e vaccinazione di massa per i bimbi.
Richiesta illegittima del green pass: lavoratrice sospesa sarà risarcita. La sentenza a Firenze: l’azienda impose di esibire la card quando non era obbligatoria.
La lieve salita dei contagi dimostra l’inutilità dei diktat. Però i rigoristi invocano prudenza e il mantenimento dei divieti. Allentamenti incerti: card abolita all’aperto da aprile, obbligo vaccinale per over 50 fino a giugno.
Massimo Ciccozzi: «Probabile nuovo richiamo a ottobre per tutti». Guido Rasi: «Valuteremo a seconda dei positivi». Frenano Filippo Anelli e Matteo Bassetti: «Prematuro». Intanto, calano morti e ricoveri.
In Gran Bretagna, Boris Johnson invita alla calma sulla variante Omicron e non parla di lockdown. In Francia si fermano solo le discoteche. E anche in Spagna non c’è panico. Da noi, invece, si pensa ancora di chiudere.