Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei (Imagoeconomica)
I vescovi organizzano un gruppo di lavoro negli stessi giorni in cui il governo italiano si attiva per salvare la bimba inglese. Dibattito necessario, ma servono parole chiare.
Autodeterminazione? Diritto? Macché. I Paesi in cui c’è l’eutanasia imboccano presto spirali distruttive. In Olanda le dipartite on demand sono salite del 307% dal 2002 al 2021, in Belgio sono cresciute del 1.000% tra il 2003 e il 2019, in Canada c’è stato un boom dell’800% tra il 2016 e il 2021. Un canadese su tre sostiene che è giusto il suicidio assistito per i poveri e i senza tetto. E non c’è pietà nemmeno per i bimbi.
Nella cronaca tanti casi di malati uccisi anche senza essere terminali e contro il volere della famiglia.
Come nel caso del bimbo di Liverpool, Anthony Hayden pronuncia una sentenza di morte per una musulmana di Leicester che ha appena partorito una bambina.
Dopo Alfie Evans e Charlie Gard, terzo caso di un bimbo inglese, in coma da febbraio, al quale i medici vorrebbero staccare la spina. I genitori si oppongono e chiedono aiuto all'ospedale di Genova. Decideranno i giudici.
Il Consiglio di Stato francese convalida l'interruzione dell'alimentazione e idratazione dell'uomo, con coscienza minima da 11 anni. Secondo i giudici curarlo è «un'ostinazione irragionevole». La vera follia è la sentenza: non è in coma, né esposto a un rischio vitale.
Un anno fa la tragedia di Alfie Evans. Nasce una Fondazione in suo ricordo. Gli fu staccato il respiratore. Il papà: «Nessun bambino dovrà soffrire come lui» .