L’Italia non si accoda ai 79 Paesi che censurano la mossa di Washington. L’Aia si difende: «Attacco inaudito». Von der Leyen blatera di lotta all’impunità ma si scorda di non aver mai mostrato i suoi messaggi con Pfizer...
Ieri udienza alla Corte di giustizia europea sui messaggi fra Albert Bourla e Ursula Von der Leyen sull’acquisto dei vaccini. Critiche delle toghe alla mancanza di trasparenza.
In Olanda, le vittime delle iniezioni intentano causa a Bourla, Rutte e Mr Microsoft. Lui allora molla il globalismo: «Qui non potete processarmi». Ma le toghe gli danno torto.
Commissione condannata: «Nomi dei negoziatori e clausole su indennizzi vanno resi pubblici». Sulla tedesca pende pure il verdetto in Belgio sugli sms con Bourla.