A fare compagnia ai clienti del ristorante «L’isola felice» c’è un arbusto dalla specie sconosciuta con le radici in un’aiuola. Da quella posizione privilegiata ascolta chiacchiere, confessioni e sfoghi a due passi dal fiume.
Di uno degli alberi più imponenti dei giardini di Porta Venezia a Milano è rimasto lo scheletro. Circa dieci anni fa si è spento ma nessuno sembra essersene accorto.
Davanti all’orto botanico sorge il parco Massari e proprio dalla sua recinzione spuntano le «zampe» della coppia di cedri. I rami, sostenuti da delle strutture in metallo, attirano frotte di bambini per i picnic.
Il bosco in pianura alle porte di Ravenna è il paradiso di chi cerca tranquillità. Tra grigliate di carne o di pesce appena pescato, il cane Zoro è stato adottato dai pensionati e dai turisti che si godono il parco del Delta del Po.
Al centro di un prato si staglia come un faro un imponente albero con la corteccia grigia e la chioma verde. «Celtis australis» è il nome di questa specie autoctona, cara ai torinesi. Produce delle piccole drupe amare.