Ok del Senato a un provvedimento da 17 miliardi. Accordo sulla cessione del credito. Nessun intervento risolutivo di supporto all’economia, si procede solo con gli incentivi.
Commissioni al lavoro nella notte, dopo la riunione fra governo e gruppi parlamentari, per cercare l’accordo e mettere in sicurezza l’Aiuti bis che arriverà oggi in Senato. Senza l’intesa con il M5s, sul decreto si abbatterà una pioggia di 450 emendamenti.
L’articolo 18 dell’Aiuti bis implica l’esproprio alle aziende di dispositivi medici per reperire tramite «payback» risorse con cui tappare i buchi della pandemia. Peccato che ciò cozzi con la norma che regolamenta le crisi d’impresa, varata nell’ambito del Pnrr.
Una bomba da 2 miliardi nel testo che nessuno riesce a disinnescare. Togliendo la parte incriminata salterebbe tutto l’intervento tanto atteso dagli italiani.
Il voto slitta a domani: il governo vuole prima scegliere quali modifiche inserire per poi portare in Aula un testo «blindato». L’obiettivo è arginare il M5s che vuole aumentare i fondi per navigator e Superbonus.