L’industriale dell’alluminio: «In Spagna, Francia e Portogallo c’è un tetto al prezzo del gas. La Polonia scava carbone. La Germania regala 200 miliardi. Ma da noi è vietato un 1% di debito in più a sostegno delle aziende».
In gioco ci sono due visioni dell’uomo: si corra al seggio e non si disperdano suffragi. Dopo l’assurda polemica sull’aborto, la sinistra si scaglia sugli aiuti alle famiglie. Della crisi delle nascite non gliene importa nulla: vogliono nozze gay, gender a scuola, eutanasia e cannabis.
Il Pd e la stampa di sinistra trasecolano perché, contro la denatalità, Matteo Salvini propone il modello Ungheria. Un Paese che investe il 6,2% del Pil per genitori, figli, nonni e asili. E facilita l’acquisto di abitazioni e auto.
I centrini post Dc si accapigliano per raccogliere l’eredità del governo di Mr Bce: ovvero debiti, promesse mancate e mancette. Per risollevare il Paese servono invece riforme radicali su lavoro, energia e fisco. La moderazione non ha portato alcun risultato.
Le parole equivoche del premier sul programma sono trasformate dai partiti che lo hanno sostenuto in un valore a sé stante. Che non necessita di alcuna verifica.