L’ex assessore Stefano Bruno Galli, indagato per la vicenda dei 49 milioni e poi archiviato: «Il flop di quella inchiesta e il caso Metropol sono inquietanti. Vogliono distruggerci come fecero col Psi».
L'accordo con la Procura di Genova sancisce un principio: un partito non può essere chiuso per via giudiziaria. Il Carroccio ridarà i 49 milioni contestati con prelievi da 100.000 euro ogni due mesi. Per trovare le risorse, la sede di via Bellerio verrà messa in affitto.
Il Riesame nega l'autonomia sul bilancio anche alle singole regioni: i 49 milioni sono bloccati del tutto. A questo punto non resta che presentare ricorso a Strasburgo. Intanto arriva la querela contro Francesco Belsito.
Nella storia repubblicana non si è mai visto un intero partito pagare per i presunti danni di singoli esponenti. Il Carroccio, invece, con il sequestro di 49 milioni rischia la condanna a morte. Una cosa che non può lasciare indifferente il garante della Costituzione.
Giulio Centemero: «Chiedono sequestri di un denaro che non c'è. E non possono toccare la nuova Lega per Matteo Salvini».
Il capo leghista ribadisce: al Quirinale per incontrare il presidente sulla vicenda dei fondi del Carroccio. Ma dal Colle è gelo: «Il capo dello Stato è all'estero, nessun contatto». L'Anm: «I magistrati non perseguono fini politici, emettono sentenze».
La caccia ai milioni leghisti non fa fibrillare i 5 stelle. La linea è: «Roba vecchia». I grillini: «Storia che non riguarda il vicepremier». Solo per il ministro Alfonso Bonafede le critiche leghiste sono «cose da seconda Repubblica».