Angelo Becciu (Ansa)
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Da anni l’albero di Natale impera, quasi incontrastato, sul presepe, tradizione nostrana portata avanti ormai da pochi appassionati. Per fortuna, però, esistono ancora esposizioni pubbliche che permettono di rimanere connessi alla nostra storia e, soprattutto, al vero significato di questa festività.
Al centro del Natale, infatti, c’è Gesù. Palline, luminarie e vischio sono solo gradevoli contorni. Ma anche qualora si identifichi il 25 dicembre con i festeggiamenti pagani legati al sole, il consumismo, la frenesia e i Babbi Natale di plastica hanno poco a che fare con le radici di questa giornata.
Se tale consuetudine può quindi essere collegata sia al credo dei cristiani che al ciclo della luce, (intesa nella sua accezione naturale, oltre che simbolica), il presepe (praesaepe, mangiatoia) è invece fortemente legato alla fede. Fu San Francesco, infatti, a inscenarlo per la prima volta nel 1223 a Greccio, incantevole borgo in provincia di Rieti.
Il presepe divenne da allora una tradizione cara agli italiani, diffondendosi in tutto il Paese. Vediamo quindi dove scovare alcuni degli esemplari più belli.
Roma – I 100 presepi
C’è tempo fino al 6 gennaio: la mostra “100 presepi in Vaticano” è gratuita e vi si può accedere tutti i giorni, dalle 10 alle 19.30 (a esclusione del 24 e del 31 dicembre, quando la chiusura verrà anticipata alle ore 17).
Questa esposizione internazionale, giunta alla sua settima edizione, raccoglie opere realizzate da artisti di tutto il mondo: Croazia, Venezuela, Giappone e tanti altri Paesi, di cui alcuni rappresentati dalle loro ambasciate nella Santa Sede.
Un esempio? Il presepe proveniente dal Santuario del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, realizzato con materiali naturali, tra cui fibra di cocco e banana.
Alcuni di questi presepi si ispirano alla “Speranza che non delude”, titolo della Bolla d’Indizione dell’Anno Santo. La mostra, infatti, è una delle tappe della rassegna “Giubileo è cultura”. Non esiste Natale migliore, probabilmente, per andare in Vaticano e godere dei frutti di un Giubileo ancora a venire.
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100 presepi in Vaticano (Ansa)
Manarola (SP)
Uno dei presepi più belli è sicuramente quello di Manarola, una delle Cinque Terre. Già questo borgo, di per sé, è una sorta di presepe, raccolto e arroccato com’è sul mare.
Si tratta del più grande presepe luminoso al mondo, ideato nel 1976 da Mario Andreoli e caratterizzato da circa 300 figure, tra cui contadini e pescatori, costruite con materiali riciclati e addobbate con migliaia di lampadine, tanto che l’allestimento (complice la sua latitudine) è visibile anche da lontano.
Il modo migliore per ammirarlo è, a nostro avviso, dal sentiero che collega Manarola a Riomaggiore, anche se si consiglia di portare con sé una torcia, considerato che di sera non c’è illuminazione.
Il presepe sarà visibile tutti i giorni fino a metà gennaio, dall’ora del tramonto alle 22 nei giorni feriali e fino a mezzanotte nei festivi.
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Manarola (iStock)
Greccio (RI)
Il presepe va visto soprattutto dov’è nato. Un salto a Greccio è dunque d’obbligo, anche per via della sua incantevole posizione panoramica.
Greccio è gemellata con Betlemme non a caso, visto che il “Poverello di Assisi” (San Francesco) rievocò la nascita di Gesù proprio nella grotta dell’eremo in cui trascorse l’ultima parte della sua vita.
Tra le tappe obbligatorie di una visita al borgo figura il Museo Internazionale del Prespio, allestito all’interno della chiesa di Santa Maria, dove ammirare presepi e sculture creati da artisti provenienti da tutto il mondo. Il museo è aperto tutti i giorni (tranne il lunedì e il mercoledì) dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00.
Cuore di Greccio è però il Santuario, luogo per eccellenza del presepe e di tutto ciò che ruota intorno alla figura di San Francesco. Qui si trovano la celebre cappella della rievocazione e un bellissimo affresco a opera di Giotto.
Manifestazione che attira ogni anno migliaia di visitatori è il presepe vivente, che si terrà presso l’Eremo di San Francesco sia la Viglia di Natale alle 22.30 che i giorni 26, 28, 30 dicembre e 1, 5, 6, 7 gennaio alle 17.45.
Ultima nota: le vie di Greccio, in questo periodo, si riempiono di mercatini.
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Greccio (iStock)
Matera
Ultimo, ma non certo per importanza o perché con esso si esaurisca il nostro ricchissimo repertorio, è il presepe vivente nei Sassi di Matera, giunto alla sua XIV edizione.
“Il Presepe d’Italia: Luce sul futuro” è il titolo di quest’anno; un presepe da ammirare e seguire lungo le vie del Sasso Caveoso, fermandosi a ogni tappa in cui vengono rievocate, in modo fedele, la Natività e alcune scene di vita quotidiana della Betlemme di oltre duemila anni fa.
Artigianato, rievocatori biblici e manifestazioni varie, oltre alla location di eccezionale bellezza, rendono imperdibile questo presepe. Matera, del resto, è definita la “Gerusalemme d’Italia” per via delle sue grotte e di un paesaggio talmente brullo che a volte si ha l’impressione di trovarsi in un passato a noi inaccessibile o in una pellicola del cinema degli albori.
Il presepe verrà rappresentato tutti i sabati e le domeniche fino al 5 gennaio incluso.
Il costo del biglietto è di 12 euro (5 per bambini tra i 6 e i 10 anni). Per qualunque informazione si rimanda comunque al sito.
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Il presepe vivente nei Sassi di Matera