Senza la follia green dei Cinque stelle è ora di accelerare su gas e greggio

Senza la follia green dei Cinque stelle è ora di accelerare su gas e greggio
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Le riserve nazionali di idrocarburi potrebbero assicurare fino al 30% di indipendenza energetica entro il 2030. I costi per i maggiori investimenti compensati dai risparmi sull’import. Così si sgonfierebbero pure le bollette.
Oro italiano, forzieri stranieri. La metà delle riserve nazionali è all’estero
Palazzo Koch a Roma, sede di Banca d'Italia (iStock)

Neanche il 45% del metallo prezioso si trova a Palazzo Koch. Il resto è custodito tra la Bank of England, la Fed e Berna.

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Sarà Giubileo anche per il mercato immobiliare
Piazza Navona a Roma (iStock)
Nella Capitale c’è grande effervescenza per l’arrivo di oltre 32 milioni di pellegrini, secondo le stime del Vaticano. Chi possiede anche una camera l’ha inserita sulle piattaforme di b&b e delle case vacanza. Tutti sperano nel grande affare ma la concorrenza è spietata.
Ritratti | Cosimo de' Medici, il primo banchiere sceso in politica

Cosimo de' Medici è stato il primo banchiere sceso in politica. Noto anche come Cosimo il Vecchio, nasce il 27 settembre del 1389 a Firenze da Giovanni di Bicci de' Medici e Piccarda Bueri. Giovanni era un banchiere di successo e il fondatore del Banco Medici, la banca che sarebbe diventata una delle più potenti d'Europa. Firenze era uscita con le ossa rotte dal fallimento dei Bardi e dei Peruzzi e c’era bisogno di qualcosa che in qualche modo rimpiazzasse quelle che erano state le più grandi banche del Medioevo. Nel 1397 i Medici fondano quindi il nuovo banco che introdurrà una nuova forma societaria, molto simile a quella che oggi chiamiamo holding.
Dopo la morte del padre nel 1429, Cosimo assume il controllo del Banco Medici e l’espande ulteriormente. Nel 1433, i suoi rivali politici guidati dalla famiglia Albizzi lo accusano di aver cercato di monopolizzare il potere e lo mandano in esilio. Grazie però alla sua rete di alleanze e alla sua capacità di corrompere i suoi nemici, Cosimo torna a Firenze nel 1434, assumendo la signoria di fatto della città, pur senza ricoprire cariche formali, salvo il paio di volte in cui è eletto gonfaloniere di giustizia. Riesce a garantirsi contemporaneamente il sostegno di numerosi politici e delle corporazioni del commercio e dell’artigianato, erigendosi a difensore degli interessi dei cittadini comuni e della borghesia di fronte all’aristocrazia.
Politico banchiere o forse più banchiere politico. Con lui il banco arriverà alla massima espansione, aggiungendo alle filiali di Avignone, Londra, Pisa e Milano (e Ginevra sarà spostata a Lione quando le fiere della città francese soppianteranno quelle della città svizzera). Cosimo sa gestire i capitali, ma soprattutto da scegliere le persone, i suoi collaboratori: in tempi in cui le comunicazioni erano lentissime per fare i direttori di filiale bisognava scegliere il meglio, bisognava avere persone di fiducia, abili, in grado di prendere decisioni importanti da soli. Non cerca di amministrare ogni cosa; al contrario, invece di lasciarsi sommergere dai particolari, sa distribuire il peso amministrativo sui suoi sottoposti, pur mantenendo saldamente le redini del carro. Lui stabilisce le norme, formula le direttive e bada che le sue istruzioni vengano seguite alla lettera.
Cosimo muore il 1 agosto del 1464 nella villa di Careggi e viene sepolto nella Basilica di San Lorenzo a Firenze, un luogo che egli stesso aveva contribuito a restaurare. Dopo di lui il banco decade. Suo nipote Lorenzo il Magnifico sarà un ottimo patrocinatore di artisti, ma un pessimo banchiere.

Il governo pronto a cambiare le ultime nomine di Draghi
Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti (Ansa)

Si incomincia a parlare delle scadenze nelle partecipate statali di maggio. Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni alle prese con i rinnovi di Sace, Snam, Fincantieri e Italgas nominati dal governo dell'ex numero uno della Bce nel 2022. All'epoca furono assegnate più di 600 poltrone, tra consigli di amministrazione e collegi sindacali.

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