Se il Cavaliere tira la corda per romperla, stavolta può farsi male

Se il Cavaliere tira la corda per romperla, stavolta può farsi male
ANSA


Non so chi sia il consigliere che sta suggerendo a Silvio Berlusconi le mosse in vista della formazione del nuovo governo. Mi permetto però di dire al Cavaliere che non tutte mi sembrano azzeccate. In modo particolare non mi sembra riuscitissima l'ultima, quella dell'altro giorno, quando il capo di Forza Italia ha rubato la scena a Matteo Salvini. Berlusconi si sa è un mattatore, un tipo che ama fare spettacolo e non si lascia sfuggire la battuta neanche nelle occasioni più serie. Uscito dal colloquio con Sergio Mattarella e dovendo fare la comparsa al fianco del leader della Lega, il Cavaliere non si è rassegnato a essere la damigella di compagnia del capo del Carroccio. Prima ha mimato la lettura del comunicato, distogliendo l'attenzione da Salvini e attirandola su di sé, poi acchiappato il microfono ha tirato un cazzotto in faccia a Luigi Di Maio, rimproverandogli, pur senza nominarlo, di non conoscere l'Abc della democrazia.

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Per mesi, i bellicisti da salotto hanno dipinto il leader repubblicano come uno sgherro del Cremlino, pronto a cedere Kiev al nemico. Ma il loro cocco li smentisce: «Non ho dubbi che lui possa fermare Putin»
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