Se Di Maio segue Macron farà la fine di Monti

Se Di Maio segue Macron farà la fine di Monti
ANSA

Ci sono almeno tre buoni motivi per cui se fossimo nei panni di Luigi Di Maio rinunceremmo all'idea di tassare le auto ritenute inquinanti. Il primo è piuttosto evidente e per vederlo è sufficiente spingere l'occhio oltre la punta del proprio naso e guardare ciò che è accaduto in Francia. Anche Emmanuel Macron era animato da nobili principi ecologici. L'inquilino dell'Eliseo voleva passare alla storia come il presidente che, se non il Paese, avrebbe almeno ripulito l'aria. Così ecco varata l'imposta sui veicoli che inquinano. Peccato che tra i possessori di auto vecchie, con motori fuori norma, ci sia principalmente chi non ha i soldi per comprarsene una nuova, ossia la povera gente, che in Francia come in Italia risulta essere la maggioranza. Se tu penalizzi persone che si alzano la mattina presto e per lavorare percorrono molti chilometri su un macinino scassato, è ovvio che queste si ribellano e protestano: ed è ciò che è accaduto Oltralpe nelle scorse settimane. All'inizio Macron ha fatto il gradasso, dichiarando di voler tirar dritto. Poi, quando sono cominciati gli scontri e alle manifestazioni pacifiche si sono sostituite quelle che hanno messo a ferro e fuoco le città, monsieur le president ha messo la retromarcia, rimangiandosi tutto per sei mesi ma molto probabilmente per sempre.Ecco, dopo una simile debaclé tutto ci saremmo aspettati tranne che Luigi Di Maio (...)

La Somalia è ripiombata nel caos
L'esplosione nei pressi del palazzo presidenziale a Mogadiscio dello scorso settembre (Getty Images)

La capitale somala Mogadiscio è tornata nel caos quando mercoledì 5 marzo l’ambasciata statunitense ha diramato un allarme per una serie di possibili attacchi terroristici.

La santa ostinazione di chi insegue l’amore divino attraverso i tormenti
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Nel suo libro Lucetta Scaraffia presenta otto mistiche laiche ben lontane dal femminismo che va di moda oggi. Il prototipo è Simone Weil, che ha vissuto in cerca della fede. Non l’ha trovata, ma non ha smesso di provarci.
Giacobino sabaudo. Professione: successore
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Ezio Mauro, prima alla «Stampa» sostituendo Paolo Mieli, poi a «Repubblica» subentrando a Eugenio Scalfari, da cronista parlamentare ha scalato i gradini del potere inventandosi, con De Benedetti, il giornale-armato contro Berlusconi. Un’ossessione che finì per stufare persino Cdb.
Assist del governo ai ricorsi dei cittadini sugli affitti brevi
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L’esecutivo impugna la legge toscana, tocca agli utenti far causa ai Comuni. A cominciare da Milano travolta dal Sala-gate.
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