Ritratti | Barilla, il pioniere della pasta

Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Parto da questa citazione di Adriano Olivetti perché è stato forse il primo, più grande, rivoluzionario d’impresa italiano. In questo podcast abbiamo provato a disegnare i ritratti di altri uomini e donne, viventi e non, che hanno lasciato il segno sulle pagine delle storia economica di questo Paese. Alcuni esprimendo un potere di lunga durata, altri portando la direzione di un intero settore produttivo verso la modernità. Quasi tutti hanno avuto grandi maestri ma pochissimi allievi. Una generazione senza eredi, solisti spesso irripetibili. Hanno vissuto da dentro il succedersi dei principali fatti dell’industria e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate che hanno caratterizzato la vita economica e sociale dell’Italia. Hanno gestito i successi e i grandi passi avanti compiuti ma hanno anche conosciuto le conseguenze della nostra debolezza strutturale in aree strategiche. Ritratti racconta le storie di personaggi visionari capaci di fare, di realizzare strategie, di convincere sé stessi prima degli altri, di giocarsi la scena per un’idea, di preoccuparsi del dopo e non del prima. Imprenditori, manager, banchieri. Italiani e italiane che, impiegando capitali propri o gestendo capitali pubblici, con metodi, risultati e principi diversi, hanno costruito nei quasi 80 anni della Repubblica un sistema industriale, che pur tra alti e bassi ha collocato l’Italia tra i dieci Paesi più ricchi del mondo. Perché se l’economia è il motore della storia, l’uomo è il motore di entrambe.

Contro i tagli ma chiedono l’aumento: i rettori vogliono quasi 2 milioni in più
Anna Maria Bernini (Ansa)
Reclamati rialzi di stipendio di oltre 100.000 euro. Anna Maria Bernini: «Mettano in chiaro i bilanci».
Scappati da Berlino capitali per 650 miliardi
Mario Draghi (Ansa)
  • Il 40% del deflusso, iniziato nel 2010, coincide con il governo Scholz. Senza investimenti in patria, infatti, gli avanzi commerciali non bastano per crescere. Nemmeno all’Ue, che deve puntare sul mercato interno. Ecco perché i dazi potrebbero non far male.
  • Il cancelliere prepara le valigie. La Cdu favorita alle urne, ma resta l’incognita alleanza.

Lo speciale contiene due articoli.

Saga Stellantis, altro stop a Cassino. I fornitori: auto in panne grazie all’Ue
Getty Images
La multinazionale annuncia la chiusura degli impianti per sette giorni. Nuovo allarme su Mirafiori: riapre a febbraio? Intanto l’ad del gruppo Brugola (viti) punta il dito contro la transizione imposta da Bruxelles.
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