Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Parto da questa citazione di Adriano Olivetti perché è stato forse il primo, più grande, rivoluzionario d’impresa italiano. In questo podcast abbiamo provato a disegnare i ritratti di altri uomini e donne, viventi e non, che hanno lasciato il segno sulle pagine delle storia economica di questo Paese. Alcuni esprimendo un potere di lunga durata, altri portando la direzione di un intero settore produttivo verso la modernità. Quasi tutti hanno avuto grandi maestri ma pochissimi allievi. Una generazione senza eredi, solisti spesso irripetibili. Hanno vissuto da dentro il succedersi dei principali fatti dell’industria e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate che hanno caratterizzato la vita economica e sociale dell’Italia. Hanno gestito i successi e i grandi passi avanti compiuti ma hanno anche conosciuto le conseguenze della nostra debolezza strutturale in aree strategiche. Ritratti racconta le storie di personaggi visionari capaci di fare, di realizzare strategie, di convincere sé stessi prima degli altri, di giocarsi la scena per un’idea, di preoccuparsi del dopo e non del prima. Imprenditori, manager, banchieri. Italiani e italiane che, impiegando capitali propri o gestendo capitali pubblici, con metodi, risultati e principi diversi, hanno costruito nei quasi 80 anni della Repubblica un sistema industriale, che pur tra alti e bassi ha collocato l’Italia tra i dieci Paesi più ricchi del mondo. Perché se l’economia è il motore della storia, l’uomo è il motore di entrambe.
Creata da Simone Giacomini, offre ai creator spazi ad hoc per vendite personalizzate in contatto diretto con brand e utenti esperti in diversi settori grazie a un sistema basato sull'Ia.
Almeno un milione di utenti entro la fine dell’anno. Quarantamila persone già iscritte. Sono questi i numeri di Bazr, nuova piattaforma che vuole lanciare un modello di “televendita 2.0” unendo creator, clienti e marchi. La creatura di Simone Giacomini (già fondatore di Stardust, lo scorso anno ceduta al 100% al gruppo Gedi) si definisce «la prima app di live social commerce europea che connette creator, brand e utenti unendo il potenziale di vendita del live streaming e l’influencer marketing». Da un lato vuole rendere più ricca, completa e divertente l’esperienza dello shopping online per gli utenti attraverso i live streaming, mentre dall’altro vuole offrire ai creator uno spazio ad hoc per vendere prodotti sponsorizzati, senza intasare i loro profili social dedicato al puro intrattenimento. Un modello unico in Europa e che si basa sul principio che i creator sono pagati in percentuale in base alle vendite: un modo per le aziende di poter quantificare il reale impatto degli influencer sul pubblico.
«Abbiamo costruito Bazr attorno a tre esigenze principali: ridurre la user fatigue degli utenti subissati da contenuti pubblicitari, aiutare i creator a bilanciare contenuti di entertainment con l’esigenza di monetizzare, e proporre esperienze di acquisto gratificanti e immersive che l’e-commerce tradizionale non offre», spiega Giacomini, «Bazr è unica nel suo genere non solo sul mercato italiano, ma anche europeo. Altre piattaforme offrono shopping online, ma nessuna riesce a mettere insieme utenti, creator e vendor per una seamless shopping experience come Bazr. Esistono piattaforme SaaS che permettono ai brand di implementare sessioni di live shopping sui loro canali proprietari, ma Bazr punta sul fattore umano rappresentato dai creator e sull’interazione durante le live per creare esperienze immersive».
Prediletti marchi e prodotti unici nel loro genere divisi in diverse categorie, dal beauty alla moda, dalla tecnologia allo sport, al fine di creare varietà e incentivare il cross selling, massimizzando le opportunità di vendita. Chiunque, al di là del seguito sui social, può essere un creator Bazr, purché sia appassionato ed esperto nel settore degli articoli sponsorizzati.
«Bazr adotta una tecnologia di ultima generazione al servizio del modello di business. Un sistema basato sull’intelligenza artificiale crea il match tra brand e creator per offrire all’utente finale i contenuti e i prodotti più interessanti in base alle sue passioni e preferenze. L’algoritmo facilita la collaborazione tra creator e brand, e Bazr è una piattaforma mobile first per rispondere alle abitudini digitali degli utenti», aggiunge Giacomini.
Fra gli investitori, Valiant asset management che ha acquisito una partecipazione di minoranza a una valutazione pre money di 50 milioni di euro. Già attiva la partnership con Kings league, il torneo di calcio a 7 formato da 12 squadre e ideato da Gerard Piqué e Ibai Llanos che ha appena esordito in Italia: l’accordo permetterà di acquistare gli oggetti firmati dagli atleti.
Secondo una ricerca di Nielsen per Bazr su 2.060 acquirenti online, il 58% delle persone tra i 18 e i 44 anni sa come funziona il live shopping e il 49% è intenzionato a usufruirne. Il 93% dei giovani è influenzato significativamente dalle piattaforme social nello shopping digitale, ma il 48% degli intervistati, quando intercetta sui social un prodotto potenzialmente interessante, alla fine non lo compra. I clienti online apprezzano principalmente la comodità di fare acquisti e il risparmio di tempo (67%), la possibilità di confrontare facilmente prezzi e recensioni (63%) e l’ampia varietà di prodotti disponibili (51%). Tuttavia, evidenziano anche alcuni fattori che frenano l’acquisto, quali un’eventuale mancata corrispondenza dei prodotti con le descrizioni e le immagini (49%), l’utilizzo della carta di credito online (30%), possibili problematiche nel reso (31%), elevati tempi e costi delle spedizioni (45%), oppure l’inaffidabilità delle recensioni (44%). Problemi che Bazr può risolvere permettendo all’utente di vedere i prodotti realmente testati o indossati da personalità note nel mondo dei social. Il 46% di chi segue le live ne ha aumentato la fruizione nell’ultimo anno, per motivi di intrattenimento (33%), per il senso di community (35%) per la possibilità di interagire direttamente con le proprie celebrità preferite (39%) e per la spontaneità e autenticità dei conduttori (37%). Il live shopping dà l’opportunità di chiarire dubbi o incertezze, aumentando così la fiducia nell'acquisto: il 36% del campione apprezza il poter vedere il prodotto.
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