Ritratti | Giuseppe Eugenio Luraghi

Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Parto da questa citazione di Adriano Olivetti perché è stato forse il primo, più grande, rivoluzionario d’impresa italiano. In questo podcast abbiamo provato a disegnare i ritratti di altri uomini e donne, viventi e non, che hanno lasciato il segno sulle pagine delle storia economica di questo Paese. Alcuni esprimendo un potere di lunga durata, altri portando la direzione di un intero settore produttivo verso la modernità. Quasi tutti hanno avuto grandi maestri ma pochissimi allievi. Una generazione senza eredi, solisti spesso irripetibili. Hanno vissuto da dentro il succedersi dei principali fatti dell’industria e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate che hanno caratterizzato la vita economica e sociale dell’Italia. Hanno gestito i successi e i grandi passi avanti compiuti ma hanno anche conosciuto le conseguenze della nostra debolezza strutturale in aree strategiche. Ritratti racconta le storie di personaggi visionari capaci di fare, di realizzare strategie, di convincere sé stessi prima degli altri, di giocarsi la scena per un’idea, di preoccuparsi del dopo e non del prima. Imprenditori, manager, banchieri. Italiani e italiane che, impiegando capitali propri o gestendo capitali pubblici, con metodi, risultati e principi diversi, hanno costruito nei quasi 80 anni della Repubblica un sistema industriale, che pur tra alti e bassi ha collocato l’Italia tra i dieci Paesi più ricchi del mondo. Perché se l’economia è il motore della storia, l’uomo è il motore di entrambe.

L'ultima guerra delle donne samurai
A sinistra Nakano Takeko (1847-1868). A destra, Niijima Yae (1845-1932)

Nel 1868 la guerra tra gli ultimi shogun Tokugawa e le forze imperiali vide combattere anche le donne. Le storie di Nakano Takeko e Niijima Yae.

«Io, per 30 anni intrappolato in una setta»
Toni Occhiello, presidente dell’Associazione italiana vittime delle sette (Imagoeconomica)
Il presidente dell’Aivs, Toni Occhiello: «Fu una grande illusione, a loro donai pure 100.000 dollari. Lasciai dopo che un’adepta si era impiccata. L’isolamento da pandemia ha favorito la proliferazione di queste organizzazioni. Greta Thunberg pare una santona saccente».

Mentre l’Europa si preoccupa di come decarbonizzare la sua rete elettrica e l’Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell'energia ci racconta le sue analisi sulla sicurezza dell’approvvigionamento, il resto del mondo continua a fare shopping al mercato del carbone.

Un giro tra i presepi più belli d'Italia
Il presepe a Manarola (iStock)

Da anni l’albero di Natale impera, quasi incontrastato, sul presepe, tradizione nostrana portata avanti ormai da pochi appassionati. Per fortuna, però, esistono ancora esposizioni pubbliche che permettono di rimanere connessi alla nostra storia e, soprattutto, al vero significato di questa festività.

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