Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Parto da questa citazione di Adriano Olivetti perché è stato forse il primo, più grande, rivoluzionario d’impresa italiano. In questo podcast abbiamo provato a disegnare i ritratti di altri uomini e donne, viventi e non, che hanno lasciato il segno sulle pagine delle storia economica di questo Paese. Alcuni esprimendo un potere di lunga durata, altri portando la direzione di un intero settore produttivo verso la modernità. Quasi tutti hanno avuto grandi maestri ma pochissimi allievi. Una generazione senza eredi, solisti spesso irripetibili. Hanno vissuto da dentro il succedersi dei principali fatti dell’industria e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate che hanno caratterizzato la vita economica e sociale dell’Italia. Hanno gestito i successi e i grandi passi avanti compiuti ma hanno anche conosciuto le conseguenze della nostra debolezza strutturale in aree strategiche. Ritratti racconta le storie di personaggi visionari capaci di fare, di realizzare strategie, di convincere sé stessi prima degli altri, di giocarsi la scena per un’idea, di preoccuparsi del dopo e non del prima. Imprenditori, manager, banchieri. Italiani e italiane che, impiegando capitali propri o gestendo capitali pubblici, con metodi, risultati e principi diversi, hanno costruito nei quasi 80 anni della Repubblica un sistema industriale, che pur tra alti e bassi ha collocato l’Italia tra i dieci Paesi più ricchi del mondo. Perché se l’economia è il motore della storia, l’uomo è il motore di entrambe.
Dopo la tappa presso Le Stanze della Fotografia di Venezia, è la Galleria Still di Milano, a ospitare (sino al 30 maggio 2025) la mostra Julian Lennon -Whispers Too, una selezione esclusiva di scatti firmati da Julian Lennon, musicista e fotografo di fama, figlio di John Lennon e Cynthia Powell.
«Conte Biancamano»: il transatlantico italiano tra l’Art déco e lo sbarco in Normandia
Varato nell’aprile 1925, i suoi sontuosi saloni liberty erano firmati da Adolfo Coppedè. Preda di guerra dal 1941, fu usato appena dopo il D-Day dagli americani. Restituito nel 1947, fu riarredato da maestri del calibro di Giò Ponti e Mario Sironi.
You 5, i cui dieci episodi saranno disponibili su Netflix da mercoledì 24 aprile, sarà l'ultima stagione della serie tv. L'ultima volta di Joe Goldberg, la sua resa dei conti. A New York, l'assassino sarà costretto a scendere a patti con l'uomo che era prima degli omicidi, di un amore che non era tale, ma possesso.
La morte del Papa alle 7:35 per un ictus fatale. Da mercoledì il corpo in San Pietro
Il Pontefice si era svegliato poco dopo le 6:00. Il decesso è sopraggiunto circa un’ora più tardi, quando il Papa è stato colpito da un grave ictus. A dare l’annuncio il camerlengo cardinale Farrell, l’ultimo ad avere contatti con Bergoglio.
Stasera alle ore 20 il rito della constatazione di morte nella cappella della residenza del Papa in Santa Marta. Quindi la salma verrà esposta in San Pietro da mercoledì 23 aprile dove riceverà l’omaggio dei fedeli. L’ultima apparizione in pubblico del Pontefice è stato il giorno di Pasqua, quando aveva partecipato alle celebrazioni, l’ultimo bagno di folla nel pomeriggio quando aveva incontrato i fedeli a bordo della papamobile. Nella mattinata aveva incontrato il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance e aveva ricevuto gli auguri pasquali dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo l’ultima modifica dell’Ordo exsequiarum Romani Pontificis, il rito delle esequie papali siglato proprio da Francesco il 29 aprile 2024, il corpo verrà esposto in Vaticano e una sola bara accoglierà il pontefice, eliminando così il rito delle tre bare di cipresso, piombo e rovere. Le esequie verranno celebrate dal Decano del collegio cardinalizio.