I giornalisti dovrebbero disertare le conferenze stampa di Giuseppe Conte. Perché non sono conferenze stampa, dove un cronista pone una domanda, anche polemica, e per conto dell'opinione pubblica pretende una risposta chiara e non evasiva. Quelle del presidente del Consiglio sono passerelle senza contraddittorio. Monologhi dove il premier fa mostra del proprio linguaggio involuto, pieno di iperboli e di citazioni, in giuridichese e politichese. Per il capo del governo la conferenza non è un'occasione per informare, ma per celebrare il proprio ego, per dispensare promesse e cercare consenso. Ogni volta gli aggettivi si sprecano e i superlativi anche. L'iniezione di liquidità a favore delle aziende è poderosa, ma nessuno si azzardi a dire che in realtà è minima (...)
Enzo Fusco @enzofusco.com
Il presidente di Fgf industry: «Puntiamo su nuovi negozi e sull’estero. Niente outlet per tutelare le boutique».
Nel caso di stoccaggi vuoti alla fine di questo inverno, il mercato estivo sarà thriller. Il pizzino del futuro presidente Usa: «L’Ue compri il nostro Gnl se non vuole i dazi».
Milo Infante (Ansa)
Il conduttore di «Ore 14» conosce bene la cronaca: «I giovani di adesso sono diventati molto più crudeli». Sul rapporto con la politica: «Dalla destra non ho ricevuto promozioni né vantaggi di tipo economico».