Quando la Polonia mostra i muscoli per l’Europa finisce sempre male
Donald Tusk (Ansa)
Le dichiarazioni bellicose di Varsavia verso la Russia si basano probabilmente su una sopravvalutazione delle proprie forze. Anche alla vigilia del secondo conflitto mondiale accadde lo stesso. E non andò bene.
Il tycoon non parla né della telefonata con Putin né degli Atacms. Mossa che potrebbe celare la sua vera dottrina: mettere pressione ai belligeranti e aprire le trattative. Obbligando Zelensky a cedere sul ritiro dei russi e lo zar a recedere dall’abbraccio con la Cina.
I sindacati avevano parlato di «punte dell’85%». La storia è completamente diversa e sgonfia l’entusiasmo della segretaria dem. La quale vorrebbe usare contro la Meloni il sistema sanitario messo in ginocchio dai tagli miliardari operati dai governi a guida Pd.