Ansa
- La sfida al ridicolo degli intellettuali progressisti. Prima invocano la censura rossa sulla kermesse letteraria, poi lanciano un surreale dibattito sull'opportunità di boicottarla. Tutto pur di restare sotto i riflettori e cancellare la libertà di espressione.
- L'editore di Altaforte: « Sul nostro conto troppe bugie. Siamo indipendenti da Casapound e non stampiamo libri sul fascismo».