Video intervista al presidente di I-com Stefano Da Empoli all'evento PromethEUs di Bruxelles. Un progetto per le priorità digitali del nuovo mandato dell'Ue.
Il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi (Imagoeconomica)
Per una sospetta fuga di notizie, messi sotto inchiesta con captazioni ambientali gli uomini delle Fiamme gialle che lavorano con gli inquirenti. Risultato: «ascoltati» anche tutti i magistrati che passavano di lì. Ecco i retroscena di un caso mai raccontato.
Sergio Mattarella (Imagoeconomica)
La storia che Giacomo Amadori racconta oggi sulla Verità è un effetto collaterale di un sistema fuori controllo. Apparentemente non c’è nulla di incredibile nell’indagare anche chi ricopre funzioni di polizia giudiziaria: pure tra le forze dell’ordine ci sono mele marce. Ma l’aspetto sorprendente dell’indagine avviata dal procuratore capo di Roma, quel Francesco Lo Voi al centro delle polemiche per aver iscritto il premier nel registro delle notizie di reato, è che oltre ad aver messo sotto controllo tutti gli uomini della Guardia di finanza distaccati presso la Procura, sospettandoli di aver violato il codice, l’alto magistrato ha lasciato che venissero intercettati indirettamente alcuni suoi colleghi.
A Torino, nei primi del Novecento, un giovane ingegnere fece la fortuna di un celebre imprenditore e poi se ne andò dall'azienda per costruire aeroplani. Il suo fu il primo aereo completamente italiano a volare con un pilota italiano.
Angelo Emo in un ritratto di fine Settecento
Negli ultimi anni della Repubblica di Venezia si impegnò in una guerra di tre anni contro i pirati barbareschi di Tunisi nel tentativo estremo di salvare la declinante potenza di Venezia e riformarne un governo ormai cristallizzato. La sua morte rappresenta ancora un «giallo».