Parole Testarde | Roger Scruton contro Greta Thunberg

Prima delle aggressioni alle opere d’arte; prima della vernice lavabile che non si lava; prima delle figurine esibite nei consessi internazionali per gridare «Come osate?» ai grandi del mondo: prima di tutto questo, qualcuno aveva messo in dubbio l’inevitabilità del legame tra il progressismo e l’ambientalismo. Peggio ancora: aveva teorizzato in modo decisamente convincente che una vera antropologia attenta all’ecologia sorgesse più naturalmente in un alveo conservatore. Sir Roger Scruton (1944-2020) pensava infatti che la mentalità conservatrice, intesa come cultura che dà il massimo valore alla trasmissione della tradizione tra le generazioni, fosse positivamente incline ad accogliere le istanze di... conservazione e tutela dell’ambiente.

In un notevole saggio dal titolo Essere conservatori, Scruton scrive infatti: «La verità nell’ambientalismo rimanda alla ragionevolezza del conservatorismo e al bisogno di includere l’ambiente come obiettivo nella politica conservatrice». Un testo profetico, sia come deposito di ragionevolezza di obiettivi rispetto a tante, recenti e violente rivendicazioni; sia, soprattutto, come indicazione di metodo politico. Le strutture sovranazionali impositive, i piani pluriennali «green» da esse indicati su auto, case, industrie, gli obiettivi globali inscalfibili, i toni apocalitticamente moralizzanti, sono la strada più sensata e percorribile? Con anni di anticipo, Scruton risponde negativamente e senza indifferente egoismo. Una lezione.

Ma quale religione: il velo è sottomissione
(IStock)
Una donna coperta da un telo nero che lascia liberi solo gli occhi è nient’altro che un oggetto sessuale di proprietà dell’uomo. Tollerare questo dogma barbaro, come nella scuola di Monfalcone, è fare un altro passo verso l’islamizzazione del nostro Paese.
Washington sceglie la linea dura con Pretoria
Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e Donald Trump (Ansa)

Donald Trump va allo scontro con il Sudafrica. Il presidente americano ha infatti firmato un ordine esecutivo che taglia l’assistenza di Washington a Pretoria: si tratta di una mossa che riguarda anche l'Iran.

Antonia Arslan: «Il genocidio in corso è quello armeno»
Antonia Arslan (Getty Images)
La scrittrice: «Lo sterminio di inizio Novecento ricorda per molti aspetti la Shoah. E oggi quel popolo è ancora vittima. L’Occidente non ne parla, perché trascura le proprie radici e cede ai ricatti di Erdogan e degli azeri».
L’esodo dei jihadisti palestinesi alza l’allerta terrorismo in Italia
(Getty Images)
  • Negli accordi per la tregua, Gerusalemme ha liberato 230 reduci di Hamas, finiti in Egitto, Turchia e Qatar. A preoccupare i nostri investigatori è la galassia pro Pal di estrema sinistra, che potrebbe dar loro asilo.
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Lo speciale contiene tre articoli.

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