«Razzisti!». «Sostituzione etnica!». «Ci vuole più Europa!». «Blocco navale!». Il cosiddetto dibattito sull’immigrazione è diventato da qualche anno una specie di rissa tra tifoserie vagamente allucinate, mentre la realtà corre e cambia portando problemi giganteschi di convivenza, di leggi, di equilibri economici, sociali, previdenziali, culturali. Eppure, poco più di vent’anni fa, prima dell’11 settembre, sarebbe stato possibile impostare l’intera faccenda entro binari più ragionevoli e sensati. Nel senso che i pensieri e le parole per evitare il tritacarne degli slogan inutili ci sarebbero stati. Giacomo Biffi, Giorgio Gaber e Giovanni Sartori da punti di vista, con ruoli e linguaggi e scopi decisamente diversi tra loro, hanno dato vita a un dialogo, diretto e indiretto, proprio sui temi dell’immigrazione, del rapporto con l’altro, del senso della convivenza tra diversi. Il primo, grande cardinale, si attirò insulti e strali per aver osato dire che l’accoglienza va declinata nell’ambito del possibile, che non tutti gli immigrati sono uguali, e che integrare chi abbia una concezione di donna, di famiglia e di educazione troppo diversa non è sempre facile. Lo applaudì giusto Giovanni Sartori, mente critica di sinistra, riconoscendo i tratti di una sana laicità che in nulla faceva a botte con la posizione religiosa. E poi c’è Gaber, capace di mettere in parole e musica il tema dell’altro. Ce n’è di che imparare molto, oltre vent’anni dopo.
Ecco #DimmiLaVerità del 13 marzo 2025. Ospite il nostro Fabio Amendolara. L'argomento del giorno è: "Gli ultimi clamorosi sviluppi dell'inchiesta sulla morte di Chiara Poggi".
- La criminalità a Rio de Janeiro è cresciuta sensibilmente nell'ultimo anno. La violenza predatoria non risparmia gli stranieri, con una media di quasi 10 turisti assaliti ogni giorno.
- Le origini e la storia delle favelas di Rio, le «megalopoli della miseria» in mano al crimine organizzato.
Lo speciale contiene due articoli.
Attilio Fontana (Imagoeconomica)
Informativa in Lombardia: il governatore difende l’iter che ha portato alla morte della signora Serena. Il partito del premier: «Limiti superati». Così il tavolo tecnico ha contraddetto il pronunciamento politico del Consiglio.
Luca Ricolfi (Imagoeconomica)
Il sociologo Luca Ricolfi: «Il disegno di legge punisce chi reprime, uccidendo, l’espressione della personalità di una donna: non è una fattispecie chiara. La norma, dunque, esalta al massimo la discrezionalità dei magistrati: esattamente quello che il governo vuole combattere».