Parole Testarde | Ezra Pound, Onlyfans e l’utopia degli usurai

Cos’è l’usura? Prima della definizione «finanziaria», è una categoria filosofica che ha a che fare con la natura delle cose più ancora che con il denaro e gli interessi maturati su di esso. Testi sacri a parte, anche alcuni grandi poeti hanno indagato questa parola in senso antropologico, sociale e politico. Da Dante a Eliot fino a Pound, l’usura è una categoria molto più attuale e cogente di quanto possa sembrare. Il mondo contemporaneo è caratterizzato dal progressivo abbattimento di ciò che era considerato «non disponibile»: il corpo, la vita, gli organi, il tempo. Se tutto può essere merce, se tutto può essere occasione di lucro, muta la natura dell’uomo, del lavoro, dei rapporti.

Per questo il Canto XLV di Ezra Pound («With usura»), pur scritto quasi un secolo fa, parla di oggi. La fusione tra secolarizzazione liberale, rimozione dell’intangibile e dell’innumerabile, e pervasività assoluta della tecnologia, ha spalancato al commercio quasi ogni aspetto della vita. Cosa accade al corpo se può essere noleggiato a tempo (prostituzione, utero in affitto, vendita di organi)? Cosa accade se l’intimità può essere oggetto di compravendita iconografica, come accade con Onlyfans, l’Instagram osé presentato sui media come toccasana per alzare il reddito senza contatti fisici con sconosciuti voyeur? Cosa accade alla casa, all’arte, agli affetti, al lavoro, se la modalità normale di rapporto con le cose diventa un debito per la fruizione? Nulla di buono, spiega il poeta.

Landini vaneggia sul governo e sobilla: «Rivoltiamo il Paese come un guanto»
Le bandiere della Cgil per le strade di Bologna (Ansa)
Il capo della Cgil parla di «svolta autoritaria» e alle piazze mezze vuote urla che l’esecutivo «non rappresenta la maggioranza dell’Italia». Un inno alla rivolta sociale e alla violenza, da cui Elly Schlein & C. non si dissociano.
Gli italiani licenziano Landini
Maurizio Landini (Ansa)

Gli stipendi non crescono, però il segretario della Cgil se ne frega: lui fa politica. Nelle piazze semivuote grida che «c’è una svolta autoritaria» e che vuole «rivoltare l’Italia come un guanto». I lavoratori non lo seguono ma qualche facinoroso che ne approfitta si trova. A Torino treni bloccati, scontri con la polizia, bombe carta, foto bruciate. E per l’ex capo della Fiom questo è «un successo».

Sindacati sempre in piazza e mai in fabbrica
Le immagini di Giorgia Meloni e del ministro Guido Crosetto date alle fiamme ieri a Torino (Ansa)
Maurizio Landini ripropone le stesse ricette del passato: cassa integrazione e braccia incrociate. Ma i dossier su cui dovrebbe puntare sono la politica industriale, le nuove tecnologie e la formazione dei dipendenti. Tutti temi ignorati, a scapito dei lavoratori.
Nei ministeri adesioni vicine al 3%. Si arriva fino al 5% nella scuola
Ansa
I sindacati parlano di 500.000 persone in piazza per lo sciopero generale, ma in fabbrica e negli uffici è un flop.
Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy