Parole Testarde | Il populismo non esiste

Prima che si parlasse di populismo con i toni da fine del mondo, prima cioè della Brexit e di Trump; prima che il termine passasse a codificare come impresentabile un’intera offerta politica, accomunando anche partiti, movimenti e idee che non c’entravano nulla l’uno con l’altro; prima di tutto questo le istanze alla base del cosiddetto «populismo» erano state perfettamente descritte e indagate da un grandissimo storico, Christopher Lasch. Il suo «La ribellione delle élite», pubblicato in America nel 1995, è un condensato di acume profetico che non squalifica con etichette ma indaga le ragioni profonde del malessere delle nostre democrazie. L’America degli anni Novanta assomiglia molto da vicino a tanti Paesi europei degli anni Dieci: impoverimento del ceto medio, disagio esistenziale, calo di benessere e sicurezza, senso di distanza dai centri di potere reale (le «élite», appunto), crisi delle comunità e dei corpi intermedi, insicurezza diffusa. Oggi l’epiteto «populista» è già passato di moda: paradossalmente, molti dei temi così etichettati sono passati sotto le insegne di partiti «di sistema», complici anche gli anni del Covid: proprio per questo rileggere Lasch permette di tornare alla radice dei problemi e non alla loro superficiale negazione. E di interrogarsi sul ruolo dello stato, delle comunità, sui limiti della democrazia, delle istituzioni sovranazionali e del liberalismo: non per improbabili istinti di ripulsa, ma per capire che, in fondo, il populismo non esiste. E, con ogni probabilità, non è mai esistito.

Fazio & C. ammettono il cioccolato-gate
Fabio Fazio alla Lavoratti di Varazze
La manager di Lavoratti 1938 conferma le sanzioni: «L’etichetta che cita la nocciola Igp è stata ritenuta non conforme e il pistacchio non Dop serviva per prove tecniche». Un fornitore: «Compravano da noi, ma non facciamo parte del consorzio». Esposto Codacons.
Ottant'anni fa, gli ultimi combattimenti aerei in Italia
Un Messerschmitt Bf 109 dell'Anr a Lonate Pozzolo (Malpensa)

Il 19 aprile 1945 nei cieli del Comasco e del Garda i caccia italiani e americani si scontrarono per l'ultima volta, causando gli ultimi due caduti prima della fine della guerra.

iran nucleare
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi (Ansa)
Oggi l’incontro con gli americani a Roma. Israele e il Mossad volano da Witkoff a Parigi.
terre rare ucraina
Denys Shmyhal, primo ministro dell'Ucraina (Ansa)
Firmato un memorandum in vista dell’intesa da chiudere settimana prossima. L’America entrerebbe in un fondo con i 100 miliardi di aiuti militari già stanziati.
Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy