Andrea Orcel (Imagoeconomica)
L’apertura dell’ad di Intesa all’aumento di 435 euro manda in tilt il mondo del credito Il ceo di Unicredit: le negoziazioni le gestisce l’Abi che ancora rappresenta le banche.
L’esposizione Etruschi del Novecento, frutto della collaborazione tra il Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e la Fondazione Luigi Rovati di Milano, propone una prospettiva unica sull’influenza della civiltà etrusca nell’arte moderna e contemporanea. Divisa in due tappe complementari, la mostra sarà visitabile al Mart dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2025 e a Milano dal 2 aprile al 3 agosto 2025.
Curata dalle storiche dell’arte Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Alessandra Tiddia e dall’etruscologo Giulio Paolucci, l’esposizione ripercorre la fascinazione per gli Etruschi iniziata con il ritrovamento dell’Apollo di Veio nel 1916. Questo evento diede vita a una «rinascenza etrusca» che si estese ben oltre gli ambienti accademici. Mostre come quella allestita nel 1955 a Palazzo reale di Milano, Mostra dell’arte e della civiltà etrusca, e quella del 1985 a Firenze, Civiltà degli Etruschi, portarono alla ribalta internazionale questo interesse, coinvolgendo artisti come Pablo Picasso, Alberto Giacometti e Andy Warhol, oltre a designer, stilisti e registi, uno su tutti, Alfred Hitchcock.
Gli Etruschi, con il loro stile arcaico e «primitivo», ispirarono chi cercava un’alternativa al classicismo greco-romano. Intellettuali come Gabriele d’Annunzio contribuirono al «mito etrusco», intrecciando letteratura, teatro e archeologia, mentre altri esplorarono tecniche e materiali come la terracotta dipinta e il bucchero, una ceramica nera lucida, ripresi nella produzione artistica del Novecento.
La mostra presenta oltre 200 opere in dialogo con reperti archeologici, documenti e fotografie, evidenziando come gli Etruschi abbiano influenzato l’arte visiva, le arti applicate e la grafica. A Rovereto saranno esposti prestiti da prestigiose istituzioni internazionali come il Musée Picasso di Parigi e lo Stedelijk Museum di Amsterdam, oltre che da musei archeologici italiani. A Milano, l’attenzione sarà invece centrata su artisti italiani, con opere inedite della collezione della Fondazione Rovati.
Grazie a un allestimento scenografico, i visitatori potranno immergersi nell’immaginario etrusco, scoprendo capolavori degli artisti Massimo Campigli, Marino Marini, Arturo Martini e Mario Schifano, tra gli altri. Il progetto è supportato da un catalogo curato da Johan & Levi Editore, che include saggi di esperti come Maurizio Harari e Martina Corgnati, offrendo un approfondimento storico e critico.
La mostra riflette la missione del Mart, che promuove il dialogo tra epoche storiche, e quella della Fondazione Luigi Rovati, che esplora il legame tra il mondo etrusco e l’arte contemporanea. Come sottolinea Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, «tutto il Novecento è percorso da una “febbre etrusca” che va da Martini a Serafini e che indica un percorso non classico, ma espressionistico, deformante dell’arte del Novecento, una vera e propria estetica della deformazione senza tempo».
La prima tappa della mostra si terrà al Mart Rovereto dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2024. Si snoderà lungo un percorso tematico costituito grazie a prestiti provenienti da prestigiose collezioni pubbliche, come la Galleria Nazionale di Roma, Ca’ Pesaro, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, lo Stedelijk Museum di Amsterdam e il Musée Picasso di Parigi, e dai più importanti musei archeologici: il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, il Museo archeologico nazionale di Firenze, l’Accademia etrusca di Cortona, il Museo archeologico nazionale di Arezzo, il Museo archeologico nazionale dell’Umbria, il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia e il Museo civico archeologico di Bologna.
Dal 2 aprile 2025 al 3 agosto 2025 ci sarà poi la seconda fase espositiva, presso la Fondazione Rovati di Milano. La mostra si svilupperà in entrambi i piani espositivi: accanto alla collezione permanente, i capolavori esposti seguiranno il percorso tematico della prima tappa al Mart, con la scelta a Milano di proporre solo artisti italiani. E per l’occasione verranno esposte alcune opere inedite della collezione di arte moderna e contemporanea della Fondazione.
Etruschi del Novecento rappresenta un’opportunità per riscoprire una civiltà capace di attraversare i secoli, lasciando un’impronta indelebile nell’arte e nella cultura contemporanea.
Ciao Alessandro,
il cliente ha dato l’ok per il testo qui sotto inviato. Possiamo procedere con la pubblicazione, appena vi sarà possibile.
Grazie e buon lavoro.
M.
Mediasei S.r.l.
Monia Ripamonti
Responsabile Coordinamento Redazionale
Moda, Turismo, Affair, Tech e Automotive
Via Vittor Pisani, 28
20124 Milano
Cell. 3332254779
Mail. monia.ripamonti@mediasei.it
Da: Alessandro Da Rold <darold@laverita.info>
Inviato: mercoledì 27 novembre 2024 16:43
A: monia.ripamonti@mediasei.it
Cc: Claudio Antonelli <antonelli@laverita.info>
Oggetto: Articolo Etruschi su La Verità Digitale
Mostra testo citato
Grazie
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Il Gio 28 Nov 2024, 15:01 Monia Ripamonti <monia.ripamonti@mediasei.it> ha scritto:
Ciao Alessandro,
il cliente ha dato l’ok per il testo qui sotto inviato. Possiamo procedere con la pubblicazione, appena vi sarà possibile.
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M.
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Monia Ripamonti
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Moda, Turismo, Affair, Tech e Automotive
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20124 Milano
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Mail. monia.ripamonti@mediasei.it
Da: Alessandro Da Rold <darold@laverita.info>
Inviato: mercoledì 27 novembre 2024 16:43
A: monia.ripamonti@mediasei.it
Cc: Claudio Antonelli <antonelli@laverita.info>
Oggetto: Articolo Etruschi su La Verità Digitale
Gentile Monia, noi pubblicheremmo questo se va bene. Grazie
Etruschi del Novecento, il fascino di un’antica civiltà nell’arte moderna e contemporanea
Dal Mart di Rovereto alla Fondazione Luigi Rovati di Milano, una mostra in due tappe esplora come questa remota cultura abbia influenzato registi, designer e intellettuali del XX secolo, con oltre 200 opere in dialogo con reperti archeologici e documenti.
L’esposizione Etruschi del Novecento, frutto della collaborazione tra il Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e la Fondazione Luigi Rovati di Milano, propone una prospettiva unica sull’influenza della civiltà etrusca nell’arte moderna e contemporanea. Divisa in due tappe complementari, la mostra sarà visitabile al Mart dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2025 e a Milano dal 2 aprile al 3 agosto 2025.
Curata dalle storiche dell’arte Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Alessandra Tiddia e dall’etruscologo Giulio Paolucci, l’esposizione ripercorre la fascinazione per gli Etruschi iniziata con il ritrovamento dell’Apollo di Veio nel 1916. Questo evento diede vita a una «rinascenza etrusca» che si estese ben oltre gli ambienti accademici. Mostre come quella allestita nel 1955 a Palazzo reale di Milano, Mostra dell’arte e della civiltà etrusca, e quella del 1985 a Firenze, Civiltà degli Etruschi, portarono alla ribalta internazionale questo interesse, coinvolgendo artisti come Pablo Picasso, Alberto Giacometti e Andy Warhol, oltre a designer, stilisti e registi, uno su tutti, Alfred Hitchcock.
Gli Etruschi, con il loro stile arcaico e «primitivo», ispirarono chi cercava un’alternativa al classicismo greco-romano. Intellettuali come Gabriele d’Annunzio contribuirono al «mito etrusco», intrecciando letteratura, teatro e archeologia, mentre altri esplorarono tecniche e materiali come la terracotta dipinta e il bucchero, una ceramica nera lucida, ripresi nella produzione artistica del Novecento.
La mostra presenta oltre 200 opere in dialogo con reperti archeologici, documenti e fotografie, evidenziando come gli Etruschi abbiano influenzato l’arte visiva, le arti applicate e la grafica. A Rovereto saranno esposti prestiti da prestigiose istituzioni internazionali come il Musée Picasso di Parigi e lo Stedelijk Museum di Amsterdam, oltre che da musei archeologici italiani. A Milano, l’attenzione sarà invece centrata su artisti italiani, con opere inedite della collezione della Fondazione Rovati.
Grazie a un allestimento scenografico, i visitatori potranno immergersi nell’immaginario etrusco, scoprendo capolavori degli artisti Massimo Campigli, Marino Marini, Arturo Martini e Mario Schifano, tra gli altri. Il progetto è supportato da un catalogo curato da Johan & Levi Editore, che include saggi di esperti come Maurizio Harari e Martina Corgnati, offrendo un approfondimento storico e critico.
La mostra riflette la missione del Mart, che promuove il dialogo tra epoche storiche, e quella della Fondazione Luigi Rovati, che esplora il legame tra il mondo etrusco e l’arte contemporanea. Come sottolinea Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, «tutto il Novecento è percorso da una “febbre etrusca” che va da Martini a Serafini e che indica un percorso non classico, ma espressionistico, deformante dell’arte del Novecento, una vera e propria estetica della deformazione senza tempo».
La prima tappa della mostra si terrà al Mart Rovereto dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2024. Si snoderà lungo un percorso tematico costituito grazie a prestiti provenienti da prestigiose collezioni pubbliche, come la Galleria Nazionale di Roma, Ca’ Pesaro, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, lo Stedelijk Museum di Amsterdam e il Musée Picasso di Parigi, e dai più importanti musei archeologici: il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, il Museo archeologico nazionale di Firenze, l’Accademia etrusca di Cortona, il Museo archeologico nazionale di Arezzo, il Museo archeologico nazionale dell’Umbria, il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia e il Museo civico archeologico di Bologna.
Dal 2 aprile 2025 al 3 agosto 2025 ci sarà poi la seconda fase espositiva, presso la Fondazione Rovati di Milano. La mostra si svilupperà in entrambi i piani espositivi: accanto alla collezione permanente, i capolavori esposti seguiranno il percorso tematico della prima tappa al Mart, con la scelta a Milano di proporre solo artisti italiani. E per l’occasione verranno esposte alcune opere inedite della collezione di arte moderna e contemporanea della Fondazione.
Etruschi del Novecento rappresenta un’opportunità per riscoprire una civiltà capace di attraversare i secoli, lasciando un’impronta indelebile nell’arte e nella cultura contemporanea.