Ansa
Matteo Renzi rinuncerebbe a ministeri per sé e i suoi perché preferisce accaparrarsi alcune delle 500 poltrone in scadenza, da Eni a Poste. Ma il pallino vero è influire sul dopo Sergio Mattarella (e Maria Elena Boschi lo ammette).
Il general manager Nicola Vicino: «Grazie agli Iban locali è pronta per essere utilizzata come conto principale».
Revolut ha annunciato il lancio dell’Iban italiano. Che cosa rappresenta questa novità per i clienti?
«Avere un Iban italiano semplifica le operazioni quotidiane: i clienti possono ricevere lo stipendio e gestire addebiti diretti o pagamenti di bollette senza difficoltà. Questo ci rende una scelta più comoda e affidabile come conto principale. Inoltre, operando sotto la supervisione della Banca d’Italia e della Banca centrale europea, garantiamo elevati standard di sicurezza e conformità, aspetto cruciale per consolidare la fiducia dei correntisti».
Quando sarà disponibile?
«Tutti i nuovi clienti che aprono un conto in Italia riceveranno automaticamente un Iban italiano già da questa settimana. Per i clienti esistenti, invece, metteremo a disposizione la possibilità di migrare a partire da gennaio 2025».
Quanto è importante avere un Iban locale?
«Secondo un nostro studio, il 46 per cento degli italiani ritiene fondamentale avere un Iban locale per scegliere una banca come conto principale. L’esigenza è emersa chiaramente ed è perciò che abbiamo deciso di offrirla come opzione. Crediamo che questo, insieme all’ampio ecosistema di servizi che Revolut offre, ci renda una vera alternativa alle banche tradizionali».
Revolut si sta posizionando come banca principale in Italia?
«Il nostro obiettivo è diventare la banca di riferimento per i nostri clienti. Grazie alla filiale italiana di Revolut Bank Uab, siamo già operativi come banca a tutti gli effetti nel Paese, con tutti i conti gestiti a livello locale. Il passaggio ci consente di offrire servizi sempre più vicini alle necessità degli italiani. Per esempio, oltre all’Iban italiano, stiamo sviluppando nuovi prodotti, come un conto deposito con interessi, che lanceremo nei prossimi mesi».
Parliamo di crescita: quali sono gli obiettivi in Italia?
Abbiamo quasi tre milioni di clienti italiani e puntiamo a raggiungere i quattro milioni entro la fine del 2025. Nel 2024 siamo stati l’app finanziaria più scaricata in Italia e l’unica banca tra le 20 app più popolari, accanto a giganti come Instagram e TikTok. Questo dimostra che stiamo rispondendo alle esigenze degli italiani. Quest’anno, i nostri clienti hanno effettuato 300 milioni di transazioni, con un incremento dell’86 per cento rispetto al 2023, e la maggior parte di loro utilizza Revolut come conto principale».
Avete ampliato l’offerta di prodotti. Quali sono le novità più importanti?
«Recentemente abbiamo lanciato prestiti personali flessibili, senza costi nascosti, e stiamo lavorando su un nuovo prodotto che permetterà ai clienti di guadagnare interessi sui depositi. Ma non è tutto: con pochi tocchi sullo smartphone, i clienti possono inviare denaro tramite chat, fare bonifici Sepa istantanei gratuiti, usare Pagopa senza commissioni, risparmiare per obiettivi specifici, prenotare viaggi e molto altro. La nostra è una app finanziaria che vuole semplificare la vita dei suoi utenti».
Quali risultati vi rendono particolarmente orgogliosi?
«Nel 2024 siamo stati riconosciuti da Altroconsumo come la banca preferita dai consumatori e abbiamo vinto il premio per il miglior servizio clienti tra le banche online, secondo Statista e Il Corriere della Sera. Ciò riflette il nostro impegno nell’offrire un servizio di qualità, semplice e trasparente».
Oggi si vota a Milano il rinnovo dei vertici della serie cadetta. I candidati sono tre, l'uscente Mauro Balata che cerca la riconferma, Vittorio Veltroni e l'ex direttore generale che tra il 2010 e il 2018 lavorò durante la presidenza dell'ex ministro.Oggi si vota a Milano il rinnovo dei vertici della serie cadetta. I candidati sono tre, l'uscente Mauro Balata che cerca la riconferma, Vittorio Veltroni e l'ex direttore generale che tra il 2010 e il 2018 lavorò durante la presidenza del ministro.
C’è attesa per oggi a Milano, all’Hotel Hilton, quando le società di calcio di serie di Serie B si ritroveranno per eleggere il nuovo presidente con il relativo direttivo. Dopo la fumata nera di settembre, i candidati sono ancora tre, Mauro Balata che cerca la riconferma, Vittorio Veltroni, ex manager Vodafone e Paolo Bedin, ex Lega Pro già direttore generale della serie cadetta per 8 anni quando alla presidenza c’era Andrea Abodi. Beppe Dossena si è fatto da parte e la vera novità sembra essere proprio Bedin, profilo manageriale e sostenuto sia dallo stesso Abodi sia dal presidente della Figc Gabriele Gravina. Di fatto Bedin si è occupato di Serie B per più tempo dell’attuale presidente Balata, dal2010 al 2018. E sembrerebbe attualmente il favorito nella corsa alla presidenza. Durante il suo mandato la Lega aveva una organizzazione molto ampia, con molte risorse a disposizione, e nonostante questo, vantava un budget consulenze molto alto.
Si segnala per esempio quella di Havas, azienda francese di proprietà di Vivendi che si è vista riconosciuta in quegli anni alte percentuali di intermediazione. Non solo. Un’altra consulenza è stata quella con Couchmans, che risale al 2015. Anche in questo caso era stato siglato un accordo di validità decennale in cui veniva riconosciuta una percentuale del 15% alla società di consulenza inglese sullo sviluppo di contratti legati alla valorizzazione dei dati e delle immagini per il mondo delle scommesse. La lunga durata del mandato ha fatto sì che ancora oggi, nonostante i tentativi della gestione Balata, ci siano contenziosi aperti per decine di migliaia di euro con tentativi di risoluzione ancora in atto.
Ma le consulenze non si fermano qui. Durante la gestione Abodi/Bedin ce ne sono state anche per compiti che sono stati svolti anche da dipendenti interni. Basti pensare agli oltre 150.000 spesi per l’organizzazione dell’integrity tour e per gli eventi a margine dei play-off circa 200.000, o i 120.000 annui assegnati a Sap Sport per attività legate alla consegna di buste e biglietti omaggio, che il consiglio di Lega ha poi scoperto non essere mai avvenute.
Altre stranezze si segnalano con Panini, che nel periodo Bedin ha versato alla serie B 200.000 leuro ’anno per i diritti relativi alla produzione dell’album calciatori. Quando c’è stato il cambio di gestione con Balata le entrate sono raddoppiate. Del resto durante quegli 8 anni la Lega Serie B aveva denunciato più volte anche la vendita sottocosto degli spazi dedicati al marketing centralizzato in diretta competizione con l’attività commerciale dei singoli club.