Nessun mea culpa da chi urlava al razzismo

Nessun mea culpa da chi urlava al razzismo
Ansa

Ieri ho provato a cercare sulle prime pagine dei giornali un commento dedicato alla vicenda di Daisy Osakue. Dopo l'arresto dei tre balordi (uno dei quali figlio di un consigliere del Pd) che colpirono la ragazza a un occhio con un uovo, speravo di trovare le scuse degli editorialisti che sin dal principio, cioè prima che fosse chiarita la matrice dell'episodio, si erano spinti a etichettare il fatto come un esempio di razzismo.

Ferragni in lite con i soci per i conti in rosso
Chiara Ferragni (Ansa)
Fenice, la società dell’influencer, ha accusato pesanti perdite e il cda ha deliberato un aumento di capitale da 6,4 milioni di euro per compensare il «pandoro gate». Ci sono però forti tensioni: l’azionista Morgese vota contro e valuta di impugnare il bilancio.
«C’è un patto tra narcos e finanza»
Il sottosegretario Alfredo Mantovano (Imagoeconomica)
Il sottosegretario Alfredo Mantovano, al vertice Onu di Vienna sul contrasto alle droghe, rivendica il protocollo anti fentanyl: «I trafficanti cooperano con i settori legali».
«Sempre più giovani con disturbi alimentari. Ma uscirne si può»
Nel riquadro, Valeria Galfano (IStock)
L’esperta Valeria Galfano: «In Italia diagnosi triplicate in tre anni. Dismorfia, anoressia, bulimia... Non è solo questione di dieta, ma di genetica, psicologia e cultura».
Maurizio Nichetti: «Il cinema impegnato non m’interessa»
Maurizio Nichetti (Getty Images)
Il regista, di nuovo in sala dopo 23 anni con «Amichemai»: «Dicono che faccio film surreali, in realtà penso che i più reali siano i miei. I ragazzi non hanno più il mito dell’attore, preferiscono fare i content creator».
Le Firme

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