Per festeggiare il Natale, voglio regalarvi uno Stupidario dei virologi, piccolo manuale di autodifesa dai cosiddetti esperti. L’idea mi è venuta giorni fa, ascoltando in tv uno show di Matteo Bassetti il quale, con la classica prosopopea che lo contraddistingue, si è rivolto al collega Massimo De Manzoni dicendo che di Covid dovrebbero parlare solo i competenti. Il ragionamento sottinteso era ovviamente che nessuno, tranne lui, dovrebbe aprir bocca sul virus. In particolare, dovrebbero tapparsela i giornalisti, vil razza dannata che ha il vizio di farsi delle domande e di verificare le risposte prima di proporle ai lettori. Così facendo, qui alla Verità ci siamo accorti che se durante la pandemia avessimo preso per oro colato le parole dei competenti, staremmo freschi, perché quasi tutti coloro che si presentavano quotidianamente in tv per darci istruzioni su come comportarci con il Covid hanno preso lucciole per lanterne.
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La storia che Giacomo Amadori racconta oggi sulla Verità è un effetto collaterale di un sistema fuori controllo. Apparentemente non c’è nulla di incredibile nell’indagare anche chi ricopre funzioni di polizia giudiziaria: pure tra le forze dell’ordine ci sono mele marce. Ma l’aspetto sorprendente dell’indagine avviata dal procuratore capo di Roma, quel Francesco Lo Voi al centro delle polemiche per aver iscritto il premier nel registro delle notizie di reato, è che oltre ad aver messo sotto controllo tutti gli uomini della Guardia di finanza distaccati presso la Procura, sospettandoli di aver violato il codice, l’alto magistrato ha lasciato che venissero intercettati indirettamente alcuni suoi colleghi.