Magistrato di Siracusa riconosce la correlazione tra iniezione e decesso di un militare. La perizia stabilisce che era asintomatico e che il mix tra la presenza del virus e l’inoculazione gli è stato fatale. Un macigno in vista dell’offensiva per la quarta dose: come minimo bisognerà fare un tampone per accertare la negatività.
La scienza si nutre di dubbi, il Pd di scienziati. Dopo aver inghiottito Pier Luigi Lopalco, schierato in piena emergenza Covid come assessore della Regione Puglia e poi sputato nonostante si fosse messo a disposizione per una candidatura, il partito di Enrico Letta ha arruolato Andrea Crisanti, il quale, dimenticando le critiche mosse nel recente passato alle decisioni del governo, ha accettato di schierarsi al fianco di Roberto Speranza nelle liste per le prossime elezioni. Se dunque vi erano dubbi sul fatto che il tema dei vaccini, degli effetti avversi e delle misure anti pandemia come lockdown e green pass, sarebbero entrate prepotentemente nella campagna per il voto del 25 settembre, con l’arrivo del microbiologo in servizio presso il laboratorio di Padova, gli stessi dubbi sono stati spazzati via.
Del resto, che la sinistra pur di fermare l’avanzata del centrodestra avrebbe schierato anche il Covid era stato chiaro fin dalle scorse settimane, quando a cominciare dal segretario del Pd per finire ai soliti sgherri da pronto intervento in tv, erano arrivati a sostenere che se nel 2020 Meloni e Salvini fossero stati al governo avremmo avuto più morti di quelli che purtroppo l’Italia è stata costretta a contare. Da che cosa derivi tale certezza non è dato sapere, anche perché l’autonominato partito della scienza non ha prodotto un solo studio a sostegno dell’ardita tesi. Inoltre, se c’è un argomento che la sinistra dovrebbe maneggiare con cura è proprio la statistica delle vittime. L’Italia infatti è uno dei Paesi con il più alto tasso di mortalità dovuta al Covid, per lo meno attestata come tale. Nonostante abbia adottato misure draconiane, rinchiudendo in casa gli italiani come nessun altro (a parte la Cina) ha fatto. Sebbene abbia introdotto limitazioni alle libertà sancite dalla Costituzione in materia di circolazione e di cura, il nostro Paese risulta in vetta alla classifica dei decessi. Un’anomalia che non trova spiegazione, ma che non ha impedito a un tipo come Roberto Speranza di congratularsi con sé stesso per i risultati conseguiti e a Letta di dichiararsi orgoglioso di ricandidarlo.
Con un cinismo senza pari e senza alcun rispetto per le famiglie delle vittime, il Pdp, vale a dire il Partito della paura, cerca di spaventare gli italiani con teorie antiscientifiche, nutrendosi oltre che di scienziati da consumare alla bisogna, anche di dogmi. Se la scienza di fronte a una pandemia si interroga, Letta e compagni, spalleggiati da qualche professore in crisi da astinenza da salotto tv, emettono sentenze. Ovviamente senza aver letto quelle che cominciano a essere prodotte dai veri tribunali. Sono delle scorse settimane le decisioni giudiziarie che hanno riammesso in servizio il personale sanitario sospeso per non essersi adeguato ai diktat di Speranza e in qualche caso hanno addirittura severamente sanzionato i decreti del ministro della Salute. Ma è di pochi giorni fa la richiesta di archiviazione fatta da un pm di Siracusa a proposito del caso di un militare deceduto poche ore dopo essersi sottoposto alla vaccinazione con Astrazeneca. L’atto giudiziario riconosce la correlazione fra l’iniezione e il decesso, pur domandando di archiviare le accuse contro i sanitari che hanno materialmente eseguito la puntura, così come quelle rivolte al rappresentante legale della casa farmaceutica. Ma se la giustizia penale - una volta accolta la richiesta del pm - non avrà ravvisato un comportamento doloso, lo stesso documento invita di fatto quella civile ad accertare il danno e individuare i responsabili. Ministero? Azienda farmaceutica? Ospedale? A prescindere da quale sarà l’esito, di sicuro le certezze sbandierate per l’occasione del rinnovo del Parlamento dal Pdp difficilmente reggeranno al vaglio dell’opinione pubblica. Sebbene i giornali che fiancheggiano la sinistra, come per esempio Repubblica, cerchino di costringere all’angolo il centrodestra, accusandolo di comportamento anti scientifico e appiccicandogli addosso l’etichetta «No vax», la richiesta di una maggiore chiarezza sull’efficacia dei vaccini, ma anche sulle conseguenze non previste, si fa sempre più insistente. Lo dimostra anche il fatto che la campagna per la quarta dose sta procedendo a rilento. Certo, tra un Crisanti che fa propaganda per il super booster e l’amministratore della Pfizer che dopo il quarto richiamo si è preso il Covid, colpisce più il secondo. Il suo contagio infatti conferma che la scienza deve nutrirsi di dubbi, mentre chi, inseguendo le teorie comuniste ha vissuto solo cibandosi di certezze per nascondere il vuoto di idee con cui si presenta agli elettori, è costretto a usare Crisanti e crisantemi, fiore che ben si adatta al Pdp.