Urso a Pechino per fare da apripista alla visita della Meloni e lavorare sui futuri investimenti condivisi con il Dragone: in primis l’automotive. Ma per l’esecutivo si tratta di una missione ostica sotto la pressione delle tasse Ue e la politica della Casa Bianca.
Sono 218 le desistenze anti Rassemblement national. Mélenchon gela Attal: no al governo di coalizione. Crescendo di appelli, minacce e aggressioni. Foto di una candidata con berretto nazista: costretta a mollare.
L’esponente di destra Nicolas Conquer attaccato a Cherbourg: «Coinvolto pure un minorenne. Da sinistra solidarietà a denti stretti».
La vittoria di Le Pen, Bardella, Trump magari apre scenari incerti ma ha un indiscusso pregio: spazza via chi è stato, quello di sicuro, una sciagura per la nostra società. Ed è un auspicabile freno alla stretta della «cappa» che sotto odio e antifascismo nasconde il nulla.