Un viaggio in sette tappi da luoghi di leggenda, dove alchimia, divinazione e occultismo si uniscono per regalare esperienze uniche ai visitatori.
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Magia ed esoterismo fanno parte della nostra ricca storia. Il magico medievale è, un a caso, uno dei temi più indagati nella moderna fase di riscoperta di quel periodo storico. Esaminando il periodo che va dal 1450 al 1750 è possibile vedere come la stessa Italia sia stata toccata dal fanone della «caccia alle streghe». La maggior parte dei roghi nel nostro Paese risale al Cinquecento e interessa specialmente l’Italia settentrionale e la Toscana, con un solo caso a Benevento. È però vero che magia ed esoterismo interessano tutti il Paese, in un viaggio tra alchimia, divinazione e occultismo che parte dal Piemonte per arrivare fino in Sicilia.
Soprannominata la «Città magica», Torino è l’unico luogo del mondo ad appartenere sia al triangolo della magia bianca (con Praga e Lione) sia a quello della magia nera (con Londra e San Francisco). Questa dualità affonda le sue radici nell’antichità, quando la città era divisa in una zona orientale, benigna e in cui sorge il sole, e in una occidentale, quella in cui il sole tramonta, nascono le tenebre e dove un tempo venivano seppelliti i morti e crocifissi i condannati. Oggi, nella città piemontese è possibile seguire percorsi esoterici che toccano i luoghi legati a entrambi i triangoli, come la Gran Madre e la Fontana Angelica per la magia bianca o il Portone del Diavolo e il Rondò della Forca per la magia nera.
Labirinto di torri e scale monumentali, Rocchetta Mattei (Emilia Romagna) nasce per volere del conte Cesare Mattei. Ed è proprio a lui e al suo collaboratore Mario Venturoli che è legato uno dei misteri di questo luogo. Si racconta, infatti, che qui i due uomini riuscirono a mettere a punto una misteriosa disciplina: l’elettromeopatia, elaborata a partire dalle teorie omeopatiche di Samuel Hahnemann e in grado di guarire i malanni. Quando si sparse la voce, il castello divenne una clinica molto frequentata nella quale ritrovare il benessere grazie a pratiche curative ancora oggi avvolte dal mistero. È invece all’architetto, progettista e arredatore Tomaso Buzzi che si deve la Scarzuola, un antico convento francescano in provincia di Terni (Umbria), da lui acquistato e ristrutturato dopo la Seconda guerra mondiale. Buzzi rese la proprietà un complesso architettonico fantastico e pieno di valenze esoteriche: dalla Torre della Disperazione al Tempio di Eros, la Scarzuola è infatti ricca di attrazioni affascinanti e inquietanti che mescolano mitologia, spiritualità e simboli di ascendenza massonica.
La Porta Magica (o Porta Alchemica) nel cuore dei giardini di Piazza Vittorio, a Roma, è quello che resta della lussuosa Villa Palombara, residenza seicentesca del marchese Massimiliano Savelli Palombara. La leggenda narra che, in una notte del 1680, un medico alchimista in viaggio, ospitato nella villa, si recò in giardino alla ricerca di un’erba in grado di produrre oro: il mattino dopo, dell’uomo non vi era più traccia e al suo posto vennero ritrovati oro puro e manoscritti ricchi di formule alchemiche. Il marchese si convinse che quei misteriosi documenti contenessero il segreto della pietra filosofale e fece incidere le formule sulla famosa porta che, ancora oggi, resta un enigma.
È invece a Pozzuoli (Campania), nel Parco Archeologico di Cuma, che si trova uno dei luoghi misteriosi più amati d’Italia: l’Antro della Sibilla. La galleria militare di epoca sannitica scavata nel tufo per difendere l’acropoli fu ribattezzata «Antro della Sibilla» dall’archeologo Amedeo Maiuri, che trovò delle attinenze con la storia della Sibilla Cumana narrata da Virgilio, nell’Eneide. La galleria, che oggi attira i visitatori anche grazie ai suoi affascinanti giochi di luce, ricorda infatti il misterioso luogo dalle «cento porte» dalle quali il vento faceva turbinare le foglie su cui la Sibilla scriveva i suoi responsi.
Molti luoghi suggestivi presenti in Sardegna risalgono all’epoca nuragica e tra loro ci sono le Tombe dei Giganti. Questi grandi complessi in pietra, dove venivano seppelliti i corpi dei defunti, devono il loro nome a una leggenda secondo la quale al loro interno furono ritrovate ossa enormi, di dimensioni sovrumane. Tra le più celebri ci sono le tombe Li Mizzani, a Palau (Sassari), o quelle di Coddu Vecchiu, che, secondo la tradizione, potrebbero essere veri e propri portali verso l’aldilà oltre che luoghi benefici dove, grazie all’energia positiva emanata dalla zona, è possibile trovare guarigione e serenità.
Il nostro viaggio nell’occulto termina, come anticipato, in Sicilia, più precisamente a Palermo. Una delle grandi attrattive per gli amanti dell’esoterismo è infatti il Castello della Zisa: al suo interno si possono ammirare le meraviglie dell’arte araba e normanna, ma anche un affresco che raffigura numerosi diavoli e che pare custodisca il tesoro di Azel Comel e El-Aziz, scappati qui per proteggere il loro amore, ostacolato dal padre della ragazza. Secondo la leggenda, pare sia impossibile determinare esattamente il numero di diavoli raffigurati: per proteggere il tesoro, un incantesimo ne provocherebbe il continuo mescolamento.