Leonardo, Profumo rischia la poltrona. I fondi pronti ad appoggiare il cambio

Alessandro Profumo rischia la poltrona di amministratore delegato di Leonardo
Un’azione di responsabilità contro l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. Non è la prima volta che Bluebell, il fondo attivista guidato da Giuseppe Bivona, la presenta, ma potrebbe essere l’ultima. Nel senso che “a questo giro” la poltrona dell’ex presidente del Monte dei Paschi, numeri alla mano, è davvero a rischio.
Tutto si deciderà con ogni probabilità il 30 maggio quando l’assemblea dell’ex Finmeccanica dovrebbe esprimersi in seconda convocazione (la prima è il 23).Dando per scontato che il primo azionista, il Tesoro che detiene il 30% delle quote del colosso della difesa e dell'aerospazio, voterà contro, c’è in ballo il restante 70% che è in una parte consistente detenuto dai fondi, soprattutto internazionali. Nell’azionariato di Leonardo ci sono alcuni dei colossi globali come Vanguard, T. Rowe, Norges Bank, Schroder Investment, Dimensional Fund Advisors, Blackrock, Dnca Finance, Invesco, Pictet , Aviva, Amundi, Artemis, Natixis e attori italiani come Fideuram, Mediolanum e Generali. Si stima che il loro peso non sia inferiore al 45% e quindi è anche dalle loro scelte che dipenderà il futuro di Profumo.
I CONSIGLI
Cosa decideranno? Come spesso accade quando c’è da prendere posizione i fondi si rimettono ai consigli dei proxy. Le società specializzate nell'analisi delle informative societarie si riuniranno a brevissimo e probabilmente già la prossima settimana diranno la loro. Ma qualcosa si può già anticipare. Lo scorso anno Frontise Glass Lewis si erano espressi a favore dell’azione di responsabilità che nella sostanza adduceva le stesse motivazioni di quella proposta nel 2022, mentre Iss era contraria.
«Abbiamo raccomandato - dichiarava all’Ansa Sergio Carbonara, titolare di Frontis, - di approvare la proposta di Bluebell perché la gravità delle motivazioni della sentenza che sono state pubblicate, benché di primo grado, rischiano di far venir meno il rapporto fiduciario tra azionisti e ad».
Nella lettera di accuse di Bivona si evidenzia che con «una sentenza di primo grado pubblicata il 7 aprile 2021, il dottor Profumo è stato riconosciuto colpevole del reato di false comunicazioni sociali e manipolazione informativa, reati commessi nel suo precedente ruolo di presidente del Monte dei Paschi... Il signor Profumo è stato condannato a sei anni di reclusione, 2,5 milioni di euro di multa, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, due anni di interdizione dagli uffici direttivi delle imprese ed è stato inoltre dichiarato inidoneo a contrarre con la pubblica amministrazione per unperiodo di due anni...».
AFFARI COLOMBIANI
Non solo perché nell’azione 2022 c’è un elemento nuovo ed è quello emerso dopo le notizie pubblicate dalla Verità su un’altra vicenda “opaca” che di certo non ha migliorato “la reputazione” di Leonardo. Parliamo della vendita fallita in Colombia di navi e aerei militari e del ruolo da intermediario svolto dall’ex premier Massimo D’Alema sospettato di avere legami con i vertici dell’ex Finmeccanica.
Insomma, visto che la decisione dei proxy appare scontata anche quest’anno, è lecito chiedersi perché il voto 2022 dovrebbe essere più incerto rispetto a quello di 12 mesi fa? E la risposta è semplice. Lo scorso anno Leonardo aveva pubblicato le proposta di azione di responsabilità in ritardo, rendendo praticamente inutile il pronunciamento dei proxy, visto che i fondi votano in modo telematico e in anticipo rispetto all’assemblea. Quest’anno non è andata così e quindi i consigli degli advisor avranno un peso decisivo nella posizione dei fondi. E questa per Profumo non è una buona notizia. Da ricordare infatti che la deliberazione dell'azione di responsabilità comporta la decadenza immediata dalla carica di amministratore.