L’asse Roma-Berlino è appeso a un filo. Tanti intrecci, ma siamo concorrenti
Frederich Merz (Ansa)
Dalla firma del trattato del Quirinale con Parigi, i rapporti con i tedeschi si sono raffreddati: servono nuove consultazioni bilaterali. Su export, tecnologie e alleanze conviene a tutti andare d’accordo.
Gli annunci della Von der Leyen hanno fatto subito schizzare i Bund e i titoli di Stato italiani. L’aumento di Bot e Btp nello scenario peggiore arriverà a pesare sui conti pubblici per 5.800 milioni all’anno che, spalmati sulla durata del debito, diventeranno 40 miliardi.
Christine Lagarde e il governatore della Banca d’Austria Holzmann lanciano l’allarme. La discesa dei tassi sarà frenata dalla crescita dell'inflazione.
Il premier britannico Keir Starmer durante il summit virtuale sull'Ucraina del 15 marzo (Getty Images)
Il premier ha partecipato al summit convocato da Starmer e ribadito l’appoggio all’Ucraina. Escluso l’invio di uomini. Disponibili invece Londra, Parigi e Ankara.
Il ministro dell’Economia Giorgetti: «Fanno tutto da soli. Le regole approvate 6 mesi fa non sono più valide perché i tedeschi hanno deciso di spendere per gli armamenti». E per ottenere il via libera dei Verdi a indebitarsi, Merz si è impegnato ad azzerare le emissioni.