La Schlein saccheggia la Regione per farsi la segreteria al Nazareno
Tra doppi (o tripli) ruoli e traslochi al Nazareno, la squadra scelta da Elly Schlein per comporre la segreteria del Partito democratico, avrà un impatto significativo sulla Regione Emililia Romagna, guidata dal suo avversario alle primarie Stefano Bonaccini. Due degli incarichi fondamentali sono stati affidati a figure che fanno tuttora parte della giunta, che si ritroveranno così a dover rilanciare il partito, con il rischio di una sovrapposizione di ruoli. È il caso di Davide Baruffi, sottosegretario alla presidenza della Regione, che al Nazareno avrà la delega agli Enti locali.
Ancora più complesso l’equilibrio che dovrà trovare Igor Taruffi, nuovo responsabile nazionale organizzazione del Pd che deve invece alla Schlein la svolta della sua carriera politica. Primo dei non eletti della lista Emilia-Romagna coraggiosa alle elezioni regionali del 2020, diventato poi consigliere regionale attraverso un ripescaggio. È proprio la Schlein, nominata da Bonaccini vicepresidente dell’ente e assessore al Welfare, a cedere a Taruffi il seggio in Consiglio regionale.
Originario di Porretta Terme, sull’Appennino bolognese, Taruffi - 43 anni - è al suo secondo mandato come consigliere regionale. Nato politicamente nel suo Comune, dove militava tra le fila di Rifondazione comunista, alle elezioni del 2020 è stato il promotore della lista Emilia-Romagna coraggiosa guidata dalla neosegretaria del Pd. Alla lista coordinata da Taruffi era andato un solo seggio, che come detto la Schlein, al suo ingresso in giunta, aveva ceduto a Taruffi, primo tra i non eletti nella circoscrizione di Bologna, con circa un terzo delle preferenze della capolista. Dopo la sua elezione alla Camera dei deputati, la Schlein passa a Taruffi un secondo testimone: l’assessorato al Welfare della Regione Emilia Romagna. Il 25 ottobre dello scorso anno al promotore della lista civica della Schlein viene quindi affidata da Bonaccini la delega al Welfare, alle Politiche giovanili e alle Politiche per il sostegno e lo sviluppo della montagna e delle aree interne.
Insieme alla poltrona di assessore, Taruffi (che non si è dimesso da consigliere regionale e si ritrova quindi con tre incarichi) eredita dalla Schlein anche una figura chiave dello staff. Parliamo di Flavio Alivernini, già addetto stampa a Montecitorio durante la presidenza di Laura Boldrini, della quale diventerà poi, dal maggio 2018 al giugno 2020, responsabile della comunicazione. A luglio dello stesso anno Alivernini approda nello staff della Schlein alla Regione Emilia-Romagna, con un contratto da dirigente a tempo determinato. Per un curioso scherzo del destino, la posizione che verrà poi affidata ad Alivernini, considerato da molti il vero artefice della vittoria della Schlein, non esisteva nella pianta organica ed è stata creata proprio dallo sconfitto Bonaccini. La determinazione che dispone la sua nomina, previa assunzione, fa infatti riferimento a una delibera, la 750 del 25 giugno 2020, che prevede «l’istituzione di una posizione dirigenziale presso la segreteria della vicepresidente e assessore […] Elly Schlein». Al giornalista viene quindi affidato il «coordinamento dei rapporti istituzionali, delle relazioni pubbliche e della comunicazione» della vicepresidente dell’ente, con una retribuzione annua, tra stipendio e retribuzione di posizione, di circa 78.000 euro. Quando la Schlein approda a Montecitorio, porta con sé Alivernini, che viene però anche confermato il 25 novembre scorso, nello staff di Taruffi. Un doppio ruolo di breve durata, visto che il giornalista, dopo aver curato la campagna elettorale per le primarie della neosegretaria del Pd, approda anche lui (dopo essersi dimesso dalla Regione) al Nazareno, come portavoce della Schlein e responsabile comunicazione del Pd.