La rivoluzione è un pranzo. Piccola apologia del sovranismo alimentare

La rivoluzione è un pranzo. Piccola apologia del sovranismo alimentare
ANSA
Mangiare è un atto politico, per mezzo del quale si ritorna alla terra e si riscopre la difesa dei confini. Ma occhio alla cucina spettacolo e alle mode succhiasoldi. Mangiare italiano non vuol dire solo riempirsi il piatto di «pomodori selvaggi di Canicattì innaffiati con acqua di fiume carsico». Basta scegliere bene ciò che si compra, leggere le etichette, informarsi, pretendere che i produttori rispettino standard precisi. La rivoluzione, oggi, è un pranzo in famiglia.
Il nuovo pontefice si sceglie meglio con lo stomaco pieno
Conclave (Getty)
Cibi vari ma frugali ai cardinali in conclave. Per spronarli nel 1271 li misero a pane e acqua. Nel 1903 i funghi ne intossicarono ben 50.
Nell’anniversario della scomparsa Legnago rivendica le spoglie di Salieri
Antonio Salieri (Getty)
La cittadina del Veronese, che ha dato i natali all’artista, chiede che il feretro sia trasferito da Vienna, dove il compositore morto 200 anni fa riposa nel cimitero monumentale. Appello al ministro Antonio Tajani.
Le multinazionali mollano il gay pride. Cortei alla disperata ricerca di fondi
(iStock)
Negli Usa sono sempre di più i gruppi che hanno smesso di sponsorizzare le manifestazioni. Gli attivisti hanno iniziato a chiedere soldi a piccole aziende e comunità locali per cercare di racimolare qualcosa.
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Con Boni Castellane e Massimiliano Pappalardo esaminiamo il lascito culturale e teologico di Bergoglio. E i numerosi nodi che il suo successore dovrà tentare di sciogliere.

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