ANSA
A 40 giorni dal memoriale Viganò la Chiesa partorisce un comunicato anodino. Il caso dell'ex porporato verrà approfondito, ma la lobby gay resta un tabù. La Santa Sede comunque ammette che dal passato «potrebbero emergere scelte incoerenti». Gli abusi e la loro copertura «non possono essere più tollerati» e «un diverso trattamento per i vescovi che li hanno commessi o li hanno coperti rappresenta una forma di clericalismo mai più accettabile».