![Salvini «torna»
da Mosca e mette Di Maio spalle al muro](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8xOTkzOTAxMi9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc3OTg2MTE3N30.4-4Cz_ek2G6qstvRR8crH8VNLJUln76nMtoqwF1nH0Q/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C17%2C0%2C18)
Imprenditore, editore e produttore cinematografico, inizia la sua carriera come tipografo e stampatore. L'impegno nel mondo del cinema lo porta a finanziare un film che susciterà un coro di proteste ma che poi incasserà un enorme successo al botteghino e un premio Oscar: La dolce vita di Fellini.
Giuseppe Pignatone (Imagoeconomica)
Pignatone, ex capo della Procura di Roma, nel 2017 richiamava i colleghi: «Iscrizioni nel registro degli indagati solo se necessario, spesso le denunce usate per altri fini». Cioè proprio quel che è accaduto con l’affaire libico.
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I gruppi che tengono le fila dell’immigrazione illegale e del traffico di stupefacenti lungo il confine americano meditano vendetta contro gli States utilizzando ordigni kamikaze. I poliziotti a stelle e strisce: «Restiamo vigili».