Giuliano Ferrara (Imagoeconomica)
Pur di difendere Fassino, l’Elefantino si è inventato un «diritto al taccheggio» (leggi: esproprio proletario) degno della peggiore tradizione comunista, a cui è tornato dopo la sbandata berlusconiana. Confessando di aver rubato pure lui, in gioventù, un libro.