Giubileo 2025, Roma rischia il caos. Gualtieri indietro con i cantieri

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Giubileo 2025, Roma rischia il caos. Gualtieri indietro con i cantieri
Roberto Gualtieri (Ansa)

L’avvio dei lavori a Roma in vista del Giubileo del 2025 era partito con grandi annunci, ma adesso, come prevedibile, sono moltissimi i nodi venuti al pettine. Lo stato dell’arte a pochi mesi dalla prevista fine di questo enorme cantiere che è diventato la città di Roma, suscita più di qualche preoccupazione. Mancano poco meno di otto mesi all’apertura della Porta Santa a San Pietro, prevista la sera del 24 dicembre 2024 ma solo il 27% delle opere risulta conclusa. Gli interventi al momento in corso 57 sui 218 previsti dall’ultima rimodulazione, al netto di 13 di cui è stata chiesta la cancellazione dal programma.

Oggi il vertice sul centro in Albania
Giorgia Meloni (Ansa)
Giorgia Meloni annuncia l’incontro con gli alleati e Matteo Piantedosi: «La Cassazione ci ha dato ragione, decidiamo noi i Paesi sicuri». Matteo Salvini parla di Viminale, ma il premier frena.
Ecco il braccio armato di vescovi e dem, Casarini: «Metteremo in mare più navi»
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Dopo la sentenza di assoluzione di Matteo Salvini, il marinaio vicino alla Cei commenta: «Mi sarei aspettato giudici più creativi». Lancia la sfida allo Stato e promette di ampliare la flotta che conta già 20 mezzi. Oggi riunione di governo per riavviare l’Albania.
K.I.S.S. | Il regalo obbligatorio

C'è un errore - piuttosto grave - che viene commesso da genitori e insegnanti: regalare un libro famoso e caro agli aviatori, ma tentare di far digerire a bambini e ragazzi l'opera più celebre di Antoine de Saint-Exupéry. Stiamo parlando de «Il piccolo principe».

La guerra ha piegato l'Europa. Chi chiede scusa?
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Chiederanno scusa agli ucraini? Ammetteranno di averli illusi, di averli mandati a morire, di averli trascinati in una guerra che li ha resi orfani, invalidi, poveri, precipitandoli in un orrore che non avrà fine neppure quando cesserà il tuono dei cannoni? Riconosceranno di aver raccontato loro un’infinità di menzogne? Se lo chiedeva ieri, su La Stampa, Domenico Quirico, uno dei pochi inviati che le guerre le ha viste davvero e dunque non fa il tifo per l’odore del sangue e della polvere da sparo.

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