Ansa
Cesare Battisti era e rimane un delinquente comune. Quando, appena diciottenne, entrò in carcere per rapina, e poi ci ritornò in seguito a condanne che andavano dal sequestro di persona alle lesioni, era un semplice bandito. Non avesse incontrato dietro le sbarre chi con l'idea della rivoluzione gli fornisse la giustificazione politica dei suoi reati, Battisti sarebbe diventato dunque un criminale incallito, furbo e senza scrupoli.