A discutere su alcune pagine di un testo fondamentale (La questione tecnologica di David Noble) è in questa puntata un ospite non umano: ChatGpt, uno dei più popolari software della cosiddetta intelligenza artificiale. Le risposte lette da un sintetizzatore vocale. L'intervento di Noble risale agli anni Ottanta e spiega molto bene come l’IA non sia un problema nuovo. La sua radice, ovvero l’uso politico del progresso tecnologico, è una faccenda antica, che ogni «rivoluzione» pone. Le innovazioni non sono mai neutre: dipende chi le progetta, chi decide come usarle e con quali obiettivi. E il manto di inevitabile neutralità ciclicamente accompagna i grandi cambiamenti, impedendo spesso a chi ne paga le conseguenze di avere voce in capitolo. Noble lo scriveva a proposito degli albori dell’automazione. Ma oggi è ancora una volta attuale. E ChatGpt? Sembra condividere il problema: il software è costruito per prendere le distanze da sé stesso e sottolineare l’urgenza di linee etiche accettabili e condivise. Però, a domanda diretta sull’eventualità che una risposta fornita dalla chat di IA possa implicare direttamente il licenziamento di un giornalista così divenuto di colpo obsoleto e costoso, i dubbi sono pochi.
Jacopo Coghe (Imagoeconomica)
Il portavoce dei pro life: «Il 76% di loro lo pretende. Presto lanceremo una petizione contro la campagna Lgbt nelle scuole. Il governo si svegli e mantenga le promesse».
(IStock)
È una connessione ancestrale che sussiste da prima dell’umanità, da quando c’è vita sulla Terra: sono i nostri legami più forti e veri. E chi la nega, vuole sostituire a questo monolite un caleidoscopio di alternative «fluide».
Papa Francesco (Getty Images)
A causa di una «crisi respiratoria asmatiforme prolungata nel tempo», applicato ossigeno ad alti flussi al Pontefice. Dagli esami è emersa una piastrinopenia. Il quadro clinico ora è «critico» e la prognosi riservata. Le dimissioni tornano all’ordine del giorno.