Dialoghi Testardi | Il discorso del potere

Come parla il potere? Qual è il suo discorso, a che obiettivi mira, chi vuole davvero influenzare e come? Un grande romanzo di Lewis esemplifica una dinamica tanto sottovalutata quanto evidente: i primi a essere bersaglio dell’influenza della propaganda sono i colti, la classe dirigente, gli intellettuali. Le persone comuni sono paradossalmente più al riparo. Con lo psicanalista Mario Binasco, Dialoghi testardi indaga l’attualità dei meccanismi descritti da Lewis con il paravento della narrativa fantasy, che – come le grandi favole – racconta la realtà di tutti i giorni. Perché anche oggi il potere conserva lo stesso obiettivo: un discorso i cui contenuti siano pretesto strumentale per indirizzare chi tira le fila delle società.

A Roma la folla oceanica per il «pontefice del popolo» (per ora) non si vede
Fedeli nella basilica di San Pietro per rendere omaggio alla salma del Pontefice (Ansa)
A ieri sera in 90.000 erano giunti a San Pietro: cifre contenute, nonostante il Giubileo. Il feretro sarà salutato da migranti, trans e detenuti. E arriva il cordoglio di Benjamin Netanyahu.
Il monito del biografo di Wojtyla: «Solo i cattolici identitari attirano»
George Weigel (Getty)
George Weigel contesta all’argentino il disinteresse per le comunità capaci di custodire la fede.
La strategia dei tradizionalisti, minoranza in conclave, è di convincere i cardinali che occorre un pontefice in grado di rimettere ordine là dove Francesco ha portato confusione: benedizioni gay, ruolo di laici e donne, liturgia. E spuntano già nomi «ecumenici».
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