Dialoghi Testardi | Anche su Babele abbiamo fatto confusione

L'uomo si mette in testa di avvicinarsi a Dio, quasi ci riesce, Quello si adombra e, per punizione, confonde le lingue. Gli uomini, non capendo più nulla, smettono la scellerata costruzione. Questa la versione "media" che ripetiamo della inquietante e misteriosa vicenda biblica di Babele, raccontata nel libro della Genesi al capitolo 11. Il filosofo Silvano Petrosino, poggiando sulla tradizione dei racconti ebraici del Midrash, suggerisce una più completa e affascinante interpretazione di un testo che da secoli interroga l'arte, la cultura e il pensiero di tutto il mondo. Dio non punisce l'uomo: questi per natura tenta di raggiungere il Cielo, e l'Onnipotente non può esserne invidioso. Dio piuttosto vede che la costruzione sta abolendo l'uomo: la tecnica, il fare, prendono il sopravvento sui costruttori e li alienano dagli altri e dalla loro stessa natura. Costringere gli uomini allo sforzo di imparare a parlarsi è una pedagogia che ricostruisce l'identità e l'assetto di creatura tesa al bene. Se è così, chi ci può salvare dall'intelligenza artificiale e dalla Babele della rete?

Jacopo Coghe: «Ai genitori la priorità educativa»
Jacopo Coghe (Imagoeconomica)
Il portavoce dei pro life: «Il 76% di loro lo pretende. Presto lanceremo una petizione contro la campagna Lgbt nelle scuole. Il governo si svegli e mantenga le promesse».
Certo che la famiglia naturale esiste. Le prove? Madri, padri, figli e fratelli
(IStock)
È una connessione ancestrale che sussiste da prima dell’umanità, da quando c’è vita sulla Terra: sono i nostri legami più forti e veri. E chi la nega, vuole sostituire a questo monolite un caleidoscopio di alternative «fluide».
Il culto moderno della salute è il grimaldello per spingerci ad «adorare» l’eutanasia
Massimo Recalcati (Getty Images)
Massimo Recalcati su «Repubblica» teorizza che la quotidianità sommersa dal dolore debba arrendersi per tutelare la dignità. Ma fragilità e debolezza non sono malattie.
Il Papa si aggrava: «Anemia e trasfusione»
Papa Francesco (Getty Images)
A causa di una «crisi respiratoria asmatiforme prolungata nel tempo», applicato ossigeno ad alti flussi al Pontefice. Dagli esami è emersa una piastrinopenia. Il quadro clinico ora è «critico» e la prognosi riservata. Le dimissioni tornano all’ordine del giorno.
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