![Faro della Corte dei conti sulla strage di alberi a Roma](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy81MjM2NzAwNi9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc2MDE1Mzg0NX0.GAOo21DHNQu6PzWhsm1IggW_kFI7JXTOWEmXCUctjsc/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C0%2C6)
Giorgia Meloni (Imagoeconomica)
La vittoria senza trionfi di Marine Le Pen e la batosta presa da Emmanuel Macron rilanciano il premier, che gongola: «Cadono le vecchie barriere». Ora il Ppe deve trattare e Antonio Tajani spinge: «Bisogna aprire ai Conservatori. Mancano grandi leader per gestire queste trattative».
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 2 luglio con Camilla Conti
Quasi 170 candidati ammessi al secondo turno, tra cui tre ministri, hanno rinunciato a presentarsi in nome del fronte anti lepenista. Altri membri del governo annunciano che non voteranno a sinistra. Carta della disperazione di Gabriel Attal: stop alla riforma dei sussidi.
Jean-LucMélenchon (Ansa)
Cortocircuito fra i progressisti: dopo aver dipinto il Rassemblement national come un pericolo per gli ebrei manovrato da Mosca, sperano nella vittoria di Jean-LucMélenchon, che su Gaza e il Cremlino ha idee ben più radicali.