Conte arruola 60.000 spioni

Conte arruola 60.000 spioni
Giuseppe Conte (Riccardo Pareggiani/NurPhoto via Getty Images)

Dopo aver provato a scaricare sui baristi il compito il dirigere il traffico nelle ore in cui migliaia di persone si riversano nei luoghi più glamour delle città per l'happy hour, il governo ha deciso di assumere 60.000 assistenti al brindisi. Al contrario degli assistenti al traffico, costoro non dovranno multare chi ha parcheggiato dove non dovrebbe, intralciando marciapiedi e pubbliche vie, ma sanzionare coloro che non rispettano il distanziamento sociale, vale a dire il metro per il cin cin e, soprattutto, chi bevendo in compagnia non lo fa travisato dall'apposita mascherina protettiva. Già le vediamo queste nuove figure di poliziotti anti movida, muniti di metro e pettorina, che armati di paletta e taccuino notificheranno le infrazioni a chi, dimentico delle misure anti Covid, si avvicinerà troppo all'amico o alla fidanzata. «Favorisca i documenti», diranno ai reprobi gli agenti addetti alla sorveglianza degli aperitivi, «lei era a soli 80 centimetri dal vicino». A fare le spese di questo nuovo controllo sociale, oltre ai clienti saranno anche i proprietari, ai quali sarà contestata molto probabilmente l'accusa (...)

Segnali di accordo Bruxelles-Stati Uniti: stringiamo i tempi sulla partita dei dazi
Ursula von der Leyen
La Casa Bianca pressa: basta deroghe dopo i 90 giorni. L’Unione apre alla richiesta di ridurre l’aliquota dell’imposta sulle società.
Durante il Covid facevano i questurini. Per il 25 aprile si riscoprono libertari
Matteo Ricci (Ansa)
L’europarlamentare dem Matteo Ricci corre a solidarizzare con la fornaia che ha subito due controlli di routine (senza multe) per una scritta antifascista. In pandemia, però, voleva «massima durezza» per i reprobi.
Il teleguerrigliero che alle urne spara a salve
Michele Santoro (Ansa)
La militanza giovanile nel gruppo filocinese. Servire il popolo, poi l’exploit sul piccolo schermo con i suoi programmi di lotta e di carriera (la sua). Le liti furiose con i dirigenti Rai e il clamoroso passaggio a Mediaset. Ma che flop alle ultime elezioni.
«Nel Pci c’era chi sapeva della lotta armata»
Alberto Franceschini (Ansa)
Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate rosse, è scomparso l’11 aprile (ma la notizia è stata resa pubblica ieri): «A sinistra in quegli anni molti parlavano di violenza. Le armi ce le diedero alcuni partigiani. E anche nel partito ci conoscevano, ma all’inizio lasciarono fare».
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