
La Consob farà affidamento sull’intelligenza artificiale per migliorare i suoi controlli verso il mercato dei capitali. A dirlo ieri è stato il presidente della Consob, Paolo Savona, durante l’incontro annuale con il mercato finanziario. Non solo, per il numero uno dell’autorità per la vigilanza dei mercati l’intelligenza artificiale, oltre che per una vigilanza preventiva, potrà essere utilizzata anche per la gestione del risparmio. A patto, però, che ci sia una regolamentazione forte. «Tra le soluzioni tecniche che potrebbero migliorare la gestione dei portafogli e il funzionamento del mercato finanziario, vi è anche il ricorso all’uso di algoritmi prodotti dall’intelligenza umana “rafforzata” (termine più appropriato di “artificiale”), capaci di seguire gli andamenti anche settoriali dell’economia e, entro certi limiti, anticipare l’insorgere di shock facendo uso delle logiche neurali, di sciame e genetiche; esse, unitamente all’intelligenza “generativa” (come il machine learning e le chatbot), si sono rivelate adatte allo scopo di ben gestire il risparmio, purché regolate da norme che ne impongano l’uso razionale», ha ricordato Savona.
«Per raggiungere questo obiettivo occorre però risolvere il problema di stabilire il trattamento tecnico e giuridico della conservazione e dell’uso dei dati, piuttosto che delle forme che assumono gli strumenti virtuali; per questi resta valido il principio che a essi vada applicata, con i necessari distinguo, la stessa regolamentazione esistente per le attività e passività finanziarie tradizionali», ha affermato il presidente della Consob, aggiungendo che «le innovazioni nel trattamento scientifico dei dati consentirebbero anche di condurre su basi oggettive un’efficace vigilanza preventiva da parte delle autorità, come pure delle imprese, per perseguire razionalmente i loro finì».
Nel corso del suo intervento il numero uno dell’authority ha anche ricordato che «moneta, banche e mercati dei capitali sono sospinti nella stessa direzione dalla forza della tecnologia, che già svolge un ruolo importante nello sviluppo reale e nella stabilità sociale. Diventa perciò urgente riconsiderare come riallineare oneri e regolamentazioni, anche fiscali, tra le diverse forme di investimento del risparmio, sanando distorsioni stratificatesi nel tempo e contrastando l'iniquità distributiva che essi determinano».
Savona ha anche ricordato che le «recenti iniziative prese dal governo per migliorare la competitività dei mercati finanziari vanno nella direzione giusta e che il disegno di legge sugli “Interventi a sostegno della competitività dei capitali”, ai cui contenuti la Consob ha contribuito, prevede incentivi alle imprese per ricorrere alle opportunità offerte dal mercato, come l’innalzamento del voto plurimo, nuovi modi di formazione dei consigli di amministrazione e degli organi di controllo societari, la fissazione dei tempi di risposta delle autorità alle iniziative di raccolta di risparmio sul mercato, l’obbligo di rilasciare pareri alle richieste avanzate alle autorità di vigilanza, la limitazione delle pratiche di gold plating e la concessione di maggiori deduzioni fiscali». Non solo. «Tra le motivazioni delle proposte avanzate», si è soffermato l’economista, «vi sono anche la riduzione delle distorsioni causate dalla competizione normativa con l’estero, anche tributaria, e la rimozione dei vincoli causati da fattori che, per semplicità, definiremo di natura pre-razionale».
Le parole di Savona sono piaciute al presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, che ha definito la relazione «molto bella e concreta». «Il risparmio in forma monetaria», ha continuato, «è stato colpito, dapprima con i tassi di interesse negativi e adesso con l'inflazione, motivo per cui la tutela del risparmio non è stata raggiunta complessivamente». Allo stesso tempo, il presidente Savona ha sollecitato forme di modifica della regolamentazione che facilitino l'afflusso del risparmio a favore di investimenti reali che affrontino i problemi attuali, che non sono pochi, e che affrontino i cambiamenti necessari.
Ad ogni modo, ieri, il numero uno dell’authority non è stato l’unico a parlare di intelligenza artificiale. All’ombra degli uliveti della Masseria Li Reni di Bruno Vespa, a Manduria in provincia di Taranto, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha anticipato alcuni temi del prossimo G7. «L’intelligenza artificiale sarà tra i temi del prossimo G7. È un’altra grande materia su cui non possiamo permetterci di fare gli errori fatti con la globalizzazione», ha affermato il premier evidenziando come vi sia la necessità di affrontare questa tematica per evitare che la tecnologia possa togliere i lavoratori dal mercato del lavoro, creando un sistema di welfare insostenibile.





