Carlo De Benedetti ne ha detta una giusta. Non mi è capitato tante volte nella vita di essere d'accordo con qualcosa che abbia detto l'ingegnere, ma questa volta con crudezza e realismo è stato molto efficace sulla guerra in Ucraina facendosi intervistare da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. Spiegando che sì è stato Vladimir Putin a iniziare questa guerra “ma gli interessi degli Stati Uniti d'America e del Regno Unito da una parte e dell'Europa- in particolare l'Italia- dall'altra, divergono assolutamente. Se Biden vuole fare la guerra alla Russia tramite l'Ucraina, è affar suo. Noi non possiamo e non dobbiamo seguirlo”.
De Benedetti spiega in modo molto concreto perché non può essere nostro interesse seguire gli Usa: “Joe Biden ha fatto approvare dal Congresso un pacchetto di aiuti di 33 miliardi di dollari, di cui 20 in armi: una cifra enorme, per un Paese come l'Ucraina. Questo significa che gli Stati Uniti si preparano a una guerra lunga, anche di un anno. Per noi sarebbe un disastro”. Parole crude, che così continuano: “Se gli Stati Uniti vogliono usare l'Ucraina per fare cadere Putin, che lo facciano. Se i russi vogliono Putin, che se lo tengano. Cosa c'entriamo noi?”. Secondo l'ingegnere anche in Germania sta montando la preoccupazione per una guerra che sta diventando sempre di più la guerra personale di Biden contro Putin, perché questo non è l'interesse dell'Europa: “Non ci guadagna nessuno tranne gli Usa, che fanno soldi a palate vendendo le armi e il gas, senza subire conseguenze. Vede, la politica non ha nulla a che vedere con la morale. Noi, ad esempio, non abbiamo gli stessi interessi dei Paesi baltici: loro temono i russi; noi la fame e l'immigrazione”.
Imagoeconomica
Considerazioni ciniche? Forse. Ma non è un male che esponenti della business community oggi cinicamente inizino a fare sapere che questa guerra continuamente rinfocolata da classi politiche dirigenti interessate più al proprio destino personale che a quello dei popoli che dovrebbero guidare, non faccia gli interessi nemmeno dell'economia dei vari paesi. Per una volta questa preoccupazione coincide, e non è male che anche una parte delle èlites- magari per i propri interessi- la pensino come è evidente sia per la maggiore parte della popolazione europea. E allora non è difficile unirsi al grido finale dell'intervista di De Benedetti, che lancia dopo avere ricordato la seconda guerra mondiale e i campi di sterminio nazisti: “Ebbene, tutto questo io non lo voglio più. Basta guerra”.