Roberto Saviano, Gabriele Salvatores e Daniele Luttazzi (Ansa)
Saviano e Luttazzi, Fo e Salvatores: tanti esponenti di una certa «cultura» hanno fatto carriera attaccando Silvio. Non schifando, però, i contratti con le aziende di famiglia.
Usa pronti a dare la penisola a Mosca, i «volenterosi» si oppongono. Persino il sindaco della capitale ucraina evoca la cessione. Il tycoon: «Zelensky capisce, oggi potrei parlarci». Witkoff da Putin: «Siamo più vicini».
Ci sono porporati che, per carisma o esperienza, sono in grado (più di altri) di orientare pacchetti di voti. Tra i conservatori spicca Sarah, tra i progressisti Maradiaga. Sempre attivi i «nostri» Ruini e Bagnasco.