Mentre l'Ue e i Paesi membri dell'Europa unita ci negano mascherine e presidi sanitari, in Italia ci pensano le aziende private ad aiutarci a uscire dalla crisi del Coronavirus. La prima, che si conferma banca di sistema nel momento di difficoltà, è Intesa Sanpaolo. «Siamo pronti a donare fino a 100 milioni, li metteremo a disposizione del Paese, per progetti specifici che affrontino l'emergenza sanitaria», ha spiegato Carlo Messina, amministratore delegato. L'obiettivo di Ca' de Sass è «rafforzare le strutture di terapia intensiva, portando i posti letto da 5.000 a 7.500». Altre risorse «potranno essere utilizzate per creare ospedali da campo e per l'acquisto di apparecchiature mediche», dice Messina. A Intesa si unisce l'ad di Tim, Luigi Gubitosi: «Tim e Google, insieme, si uniscono all'appello della prima banca italiana e mettono al servizio della Protezione civile, delle istituzioni e delle imprese italiane le infrastrutture tecnologiche, le piattaforme di comunicazione ed i programmi per la scuola digitale e servizi all'avanguardia per l'implementazione dello smart working».
Anche Ubi Banca applicherà di misure a sostegno delle aziende colpite dall'emergenza Covid-19. Le aziende clienti di Ubi, direttamente interessate dalle conseguenze dell'emergenza, potranno beneficiare di una moratoria sul pagamento delle rate dei finanziamenti erogati. Le misure messe in campo dalla banca riguardano tutte le aziende sul territorio nazionale, purché interessate da conseguenze direttamente riconducibili a essa. Non è da meno la Fondazione Cariplo, il cui cda ha approvato la costituzione di un fondo da due milioni di euro per mitigare gli effetti negativi dell'epidemia. Il fondo servirà a sostenere gli enti non profit nell'attivare e potenziare le risposte straordinarie per le persone in difficoltà. In più, fa sapere l'Abi, la moratoria sui finanziamenti alle Pmi danneggiate dal coronavirus viene estesa ai prestiti fino al 31 gennaio 2020. A prevederlo è un addendum all'accordo 2019 siglato con le sigle di rappresentanza delle imprese, che prolunga così la possibilità di chiedere la sospensione o l'allungamento dei prestiti.Anche al di fuori del mondo bancario aziende come Esselunga stanno dando il loro aiuto. Il gruppo fondato da Bernardo Caprotti devolverà 2,5 milioni di euro a sei ospedali. Inoltre, la società ha potenziato l'accordo con Unicredit che agevola i pagamenti allo scopo di aiutare i fornitori in difficoltà. Saranno messi a disposizione dei fornitori da Unicredit Factoring 530 milioni dedicati alle anticipazioni di pagamento dei crediti commerciali. Inoltre, per i collaboratori dei punti vendita Esselunga, visto il lavoro eccezionale di queste settimane a fronte della massa di clienti che ha fatto la scorta nei primi giorni dell'emergenza, è stato programmato un intervento di welfare del valore di 150 euro a persona. Inoltre, per i clienti con più di 65 anni, il contributo per consegnare la spese a casa sarà gratuito fino a Pasqua.