Lo Stato Islamico ha da tempo iniziato una massiccia campagna mediatica volta a trovare nuovi adepti, soprattutto tra giovani e giovanissimi, affidandosi a diverse app e piattaforme di messaggistica.
Lo scorso 8 agosto è stato sventato un attentato a Vienna che era stato pianificato da una cellula dell'Isis comandata dal diciannovenne Beras A., originario della Macedonia del Nord. Lui e tre suoi sodali, tra i quali un diciassettenne e un quindicenne, volevano fare una strage durante uno dei concerti che la star americana Taylor Swift aveva in programma nella capitale austriaca.
Omar Haijawi-Pirchner, direttore dei servizi di intelligence, ha dichiarato in conferenza stampa: «Ha reso una confessione completa, affermando che intendeva portare a termine un attentato utilizzando esplosivi e armi da taglio (coltelli e machete, n.d.a.). Voleva uccidere se stesso e un gran numero di persone durante uno dei concerti». Secondo gli investigatori, Beras A. si era recentemente licenziato e si è radicalizzato sul web con tanto di giuramento di fedeltà all'Isis fatto nel mese di giugno. Il giovane macedone aveva effettuato ricerche online per costruire ordigni esplosivi con il supporto di armi chimiche (che aveva rubato dal suo ex posto di lavoro) e, in tal senso, questi materiali sono stati rinvenuti nella sua abitazione. Inoltre, farebbe parte di una rete di estremisti islamici e molto probabilmente si tratta dei “Leoni dei Balcani”, una cellula dell'Isis.
C’è però un filo rosso che collega quanto poteva accadere al concerto di Taylor Swift e la sera del 2 novembre 2020, quando Kujtim Fejzulai, ventenne affiliato allo Stato Islamico e membro dei Leoni dei Balcani con doppio passaporto austriaco e macedone, armato di kalashnikov, uccise nel centro di Vienna quattro persone, sparando sui clienti di bar e ristoranti prima di essere ucciso dalla polizia. Il terrorista era già noto alle autorità, essendo stato condannato a 22 mesi di carcere nell’aprile 2019 per aver cercato di viaggiare in Siria per unirsi all'Isis. Secondo Ina-Christin Stiglitz, avvocato difensore di Beras A., «L’argomento gli interessava, ma non voleva farlo davvero. Dice che la bomba non era di buona qualità. Aveva cercato online come costruirla, ma non avrebbe funzionato». Vero che l’avvocato fa il suo mestiere; tuttavia, se questa è la linea difensiva che è stata scelta, crediamo che difficilmente il suo assistito tornerà presto in libertà, ed è un bene per tutti. Il giovane austriaco-macedone si è radicalizzato sul web, ma non si sa ancora se la radicalizzazione sia avvenuta tramite TikTok o su un'altra piattaforma; ciò che è chiaro è che lo Stato Islamico e la sua rete globale di affiliati continuano a radicalizzare, reclutare e incitare seguaci e sostenitori a lanciare attacchi terroristici in Occidente.
Lo Stato Islamico del Khorasan (Iskp) ha da tempo iniziato una massiccia campagna mediatica volta a trovare nuovi adepti, soprattutto tra giovani e giovanissimi, affidandosi a diverse app e piattaforme di messaggistica per connettersi con varie diaspore in Occidente, dai Balcani, dal Caucaso e dall'Asia centrale, e convincere i suoi sostenitori ad attaccare una serie di obiettivi facili, tra cui sale concerti, stadi, parchi di divertimento e luoghi di culto. In tal senso, non si contano più gli attentati sventati in Inghilterra, Francia e Germania negli ultimi mesi e tutti hanno due cose in comune: la volontà di usare armi chimiche e l’età degli arrestati, quasi sempre minorenni pronti a morire come kamikaze. Il ministro degli Interni tedesco, Nancy Faeser, ha dichiarato lunedì scorso che la minaccia del terrorismo islamico in Germania rimane a livelli elevati e ha avvertito che il paese è nel mirino di organizzazioni jihadiste come lo Stato Islamico e i suoi derivati, vedi l’Isis-K, così come i lupi solitari. A seguito degli attacchi di Hamas del 7 ottobre e delle successive operazioni militari israeliane a Gaza, l'Europa ha registrato un inquietante incremento degli arresti legati al terrorismo, con quasi due terzi dei fermati tra ottobre 2023 e giugno 2024 rappresentati da adolescenti. Questo preoccupante mutamento demografico, combinato con gli avvisi delle autorità che evidenziano come molti dei giovani arrestati in Francia per la pianificazione di attacchi terroristici fossero precedentemente ignoti ai servizi di sicurezza, mette in risalto un cambiamento significativo nella rapidità e nelle modalità con cui i giovani si radicalizzano nell'ideologia jihadista e successivamente progettano attacchi violenti.
Nonostante piattaforme di social media come TikTok e applicazioni di messaggistica come Telegram non siano tecnologie recenti, il loro utilizzo sempre più avanzato da parte di reclutatori e organizzatori jihadisti indica che il rischio di abuso è in costante evoluzione, con i giovani particolarmente a rischio. All'inizio del 2023, un complotto sventato durante una parata dell'orgoglio LGBTQ+ in Austria ha rivelato come due adolescenti e un giovane austriaco di origine cecena e bosniaca siano stati influenzati e radicalizzati tramite TikTok. Sebbene TikTok adotti politiche per rimuovere contenuti estremisti, studi dimostrano l'ampia presenza di propaganda violenta sulla piattaforma video. I giovani austriaci sono stati esposti a contenuti creati da influencer islamisti su TikTok che esaltavano la jihad, il che li ha portati, attraverso l'interazione, a essere ulteriormente esposti a contenuti simili. Successivamente, il più giovane, di appena 14 anni, ha creato un canale Telegram per connettersi con jihadisti in tutta Europa, scambiando informazioni sulla pianificazione di attacchi e la raccolta fondi per l'acquisto di armi.
Con l'avvento dell'intelligenza artificiale, gli sforzi di reclutamento su queste piattaforme possono essere ulteriormente potenziati creando contenuti artificiali, testando l'efficacia dei messaggi online e ripetendo quelli che ottengono maggior successo. Nel 2024, i sostenitori dell'ISIS hanno lanciato un programma generato dall'IA chiamato News Harvest per diffondere video di propaganda. Inoltre, uno studio pubblicato nel CTC Sentinel nel gennaio 2024 che testava la robustezza delle piattaforme di IA contro l'uso improprio ha osservato un alto tasso di successo nelle piattaforme di IA che rispondevano a richieste relative ad attività estremiste, anche in assenza di jailbreaking, ad esempio il processo di aggiramento delle funzionalità di sicurezza integrate in un chatbot di IA. Inoltre, hanno notato che alcune piattaforme erano più vulnerabili a fornire informazioni dannose rispetto ad altre. I prompt indiretti o ipotetici si sono dimostrati più efficaci nell'indurre risposte dannose dai modelli di IA. Tali soluzioni alternative sono destinate a essere sfruttate.